Presentati al TTG Incontri di Rimini i risultati del sondaggio Ferpi
Servono migliori relazioni nel turismo italiano per crescere e competere come sistema. E il miglioramento della qualità relazionale può venire dall'adozione di specifiche competenze professionali. Sono queste le prime considerazioni che emergono dal sondaggio di opinione realizzato nelle scorse settimane dalla FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) in collaborazione con TTG Italia. Al questionario, indirizzato ad operatori turistici pubblici e privati, hanno risposto in 296, provenienti da tutta Italia ed appartenenti alle diverse categorie del settore. Ecco una sintesi dei risultati presentati il 18 ottobre al Convegno inaugurale del TTG Incontri di Rimini.
A distanza di quasi due anni da una nostra prima indagine, troviamo oggi confermate con vigore alcune posizioni, riscontrando però anche ulteriori sensibilità. Sebbene l'86,7% degli intervistati reputi la qualità delle relazioni "molto importante" per la crescita e la competitività del settore, la valutazione sulle relazioni attuali nel turismo resta complessivamente negativa. Ad essere considerate maggiormente "insufficienti" sono le relazioni tra le varie istituzioni dedicate al turismo (68,84%), le relazioni tra i diversi territori (60,42%), le relazioni tra gli operatori pubblici e privati (58,42%) e le relazioni con altri settori produttivi (57,39%). Solo un po' più generose sono le opinioni sulle relazioni tra le imprese della filiera, giudicate "sufficienti" dal 46,55% e "insufficienti" dal 33,79% degli intervistati, e le valutazioni sulle relazioni con i media definite "sufficienti" dal 42,41% e "insufficienti" dal 29,31%. Le relazioni con i turisti vengono giudicate più positivamente: il 41,87% le definisce "buone", mentre il 32,87 le reputa "sufficienti".
Come migliorare la situazione? Il 57,4% degli intervistati crede che la qualità delle relazioni dipenda "molto" da competenze professionali, e il 35,3% dice "abbastanza". È evidente, allora, che per il settore un imperativo sia proprio il miglioramento della professionalità per la comunicazione relazionale degli operatori.
Colpisce anche come quasi il 70% degli intervistati reputi gli operatori turistici italiani "poco pronti" alle nuove sfide di una domanda di mercato sempre più diversificata e desiderosa di offerte esperienziali. Il fatto è che l'esperienza turistica si può creare solo con l'azione complessiva e coordinata dei diversi attori sul territorio. Torna, dunque, la necessità di una migliore capacità relazionale per l'integrazione tra gli operatori. È d'altronde incoraggiante verificare come, per buona parte degli intervistati (72,4%), la governance dipenda al contempo sia da competenze professionali che da responsabilità politica. Coerentemente a ciò, nel valutare i possibili fattori che possono favorire il funzionamento dei sistemi integrati di offerta turistica, gli intervistati hanno per lo più attribuito alla voce "alleanze ed equilibri politici" una votazione minore (in media 3,04 in una scala da 1 a 5), mentre votazioni più alte sono state assegnate ad alcuni comportamenti di condivisione e di collaborazione e alle specifiche competenze professionali sia "organizzative", sia "di marketing" sia di "comunicazione e relazioni pubbliche". Le aspettative nei confronti della nostra professione su tutti i contributi specifici indicati si sono rivelate infatti molto alte. E il 68,1% degli intervistati ha definito le Relazioni Pubbliche per il turismo "più importanti che in passato", mentre il 28,8% le ha riconosciute "importanti come in passato".
Cosa significa per noi? Una vera e propria chiamata all'azione, una sfida ad essere presenti in modo più deciso e innovativo nel settore. Per valorizzare il ruolo della comunicazione relazionale, per diffondere nel settore le competenze professionali necessarie, per stimolare gli operatori a rimettersi in gioco.
Francesca Albanese, Delegata FERPI Turismo