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Centinaia di milioni di euro stanziati per sostenere un settore in crescita quantitativa e qualitativa

Oltre a essere l’Anno del Cibo, il 2018 italiano si candida a primeggiare ancora in ambito turistico con numeri in forte crescita. Se si confermassero l’andamento degli ultimi anni e i dati 2017 si potrebbero già iniziare a stappare le bottiglie come a fine anno. Forti di una crescita del +5,1% rispetto agli altri paesi Ue certificata da Eurostat e di un incremento del 5,9% di pernottamenti registrati nelle strutture ricettive ufficiali secondo Istat, l’anno scorso la spesa turistica dei vacanzieri in Italia è stata di 39,6 miliardi di euro. Quest’ultimo dato riportato dal World Travel & Tourism Council conferma un primato rispetto alla media mondiale che cresce a velocità nettamente minore e calcola in 223,2 miliardi di euro il contributo totale del Bel Paese al settore tra spesa diretta, indiretta e indotto. La spesa turistica quindi contribuisce per il 13% alle entrate economiche nel nostro Paese, si registra un ottimo andamento al Sud e la metà dei turisti che pernottano in Italia arriva dall’estero.

“Le Nazioni Unite hanno designato il 2017 Anno internazionale della sostenibilità Turismo per lo sviluppo. Essendo uno dei più grandi settori economici del mondo Travel & Tourism crea posti di lavoro, guida le esportazioni e genera prosperità in tutto il mondo. L'anno internazionale offre un'enorme opportunità per mostrare ulteriormente il grande valore economico, sociale, culturale, ambientale e del patrimonio che il settore può portare” sostiene David Scowsill, presidente e amministratore delegato del World Travel & Tourism Council. E l’Italia ha il dovere di cavalcare queste opportunità. Ne sono certi al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo dove sono già pronti i primi cinquanta progetti per sostenere lo sviluppo del turismo con una strategia unitaria.

Nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017-2022 infatti è stato avviato un primo “cantiere turistico” per il quale sono attivi fondi di finanziamento pari a 600 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i fondi Cipe. “Completano il quadro istituzionale le Camere di Commercio italiane che, con la nuova competenza di legge sul turismo, investono la maggior parte dei diritti camerali proprio sui temi del Pst: ben 36 milioni di euro in tre anni” scrive il Mibact in una nota. A questi si aggiungono gli investimenti imprenditoriali con un’ottima collaborazione tra pubblico e privato e una reputazione in crescita certificata da molti player del settore e dalle performance delle destinazioni made in Italy sui principali portali di ricerca on line.

L’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto) stima una media del +4% di crescita del turismo mondiale fino al 2030 in linea con le previsioni per gli arrivi internazionali nel Belpaese che, secondo il Ciset, “cresceranno nel 2018 di un +4,7%”. Pronti a brindare?

 

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