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L’articolo di Alberto Crepaldi sul Fatto Quotidiano di lunedì 20 maggio riassume le perplessità percepite dalla maggioranza degli operatori del settore.

Ovviamente i dubbi non riguardano le persone o le etichette (come abbiamo evidenziato in una nostra inchiesta, la mancanza di ministeri specifici per il turismo in tutta Europa non impedisce ad altri Paesi di lavorare molto e bene per questo comparto), quanto la logica che vi sta dietro.

mktgUna logica secondo la quale per governare il turismo non servono le competenze tecniche.

Si tratta di un approccio molto pericoloso, visto che è un settore strategico per il peso che ha e soprattutto per le prospettive di crescita che può generare.

 

Questo porta ad un’altra domanda: in Italia, coloro che hanno elevati poteri decisionali credono veramente nelle potenzialità del turismo? E se, come sembra, non è così, perché?

 

Il Direttore

 

Nei prossimi giorni si completerà il quadro della distribuzione delle deleghe ai trenta sottosegretari. E si capirà quanto peso avranno avuto le logiche spartitorie. O invece, quanto le relative scelte saranno state dettate e orientate a premiare le competenze.

A chi si occupa di turismo stanno tremando da giorni i polsi al pensiero che la delega sulla materia possa finire nelle mani di Simonetta Giordani. Catapultata, in quota Renzi, dalle relazioni esterne di Autostrade Spa al sottosegretariato, la Giordani reggerà, a meno di colpi di scena, la delega sul turismo. Nonostante non abbia maturato particolari competenze in tema di politiche di promo-commercializzazione turistica.

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