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Numerose le risposte giunte al ministro di Cultura e Turismo, che chiedeva agli utenti dei social network di indicargli le priorità. Turismo e giovani i temi protagonisti

 

Aveva lanciato un appello pubblico sui propri canali social, Facebook e Twitter, Massimo Bray. Il ministro dei Beni Culturali con delega al Turismo aveva chiesto alla Rete, quella con la “r” maiuscola, di indicargli le priorità per impostare la propria azione di governo.

Un vero e proprio appello, che non è rimasto inascoltato. Come non sono finite nel silenzio le risposte giunte al ministro, che ha creato uno storify (ovvero una raccolta dei tweet inerenti l’argomento) con i suggerimenti giunti dagli italiani frequentatori di Twitter.

Molte e molto varie le idee fatte arrivare a Bray: c’è chi, come @Alberto_Vanni, consiglia di “registrare (come copyright) e commercializzare i loghi dei luoghi culturali per finanziare la cultura”, e chi, come @gioveron, sostiene che il turismo sia “La parola chiave per trovare soldi con poco investimento”, specificando tuttavia che “Ci vogliono idee ma soprattutto la volontà di farlo”.

@QDR_DRG_TURISMO, del resto, dice a Bray che “il #turismo è un calcio di rigore a suo favore, lo sfrutti per il bene dell’Italia per #economia e #lavoro”, ed è proprio questo il senso definitivo delle risposte arrivate al ministro: non sprecate il nostro patrimonio.

E a proposito di sprechi da evitare, @Nilocolo chiede che si possa “pubblicizzare il turismo e la cultura via web. BASTA spese folli per metodi arcaici”, mentre @nanaonweb afferma che “urge ricambio generazionale nei beni culturali: tanti neo laureati per questo non possono inserirsi nel lavoro, finiti gli studi”. Proprio i giovani, inevitabilmente, sono al centro di molte richieste fatte a Bray: perché anche i giovani sono un patrimonio da tutelare. @AnninaTu, per esempio, chiede: “fare qualcosa per noi giovani che studiamo storia dell’arte e che non vediamo un futuro in questo campo!”. @FilippoPetti, invece, punta al futuro quando invoca una “ricognizione di nuovi profili occupazionali nell’ambito delle digital humanities. Ci metteremmo al passo con altri paesi”, mentre @RositaelRedalt suggerisce al ministro un atto molto concreto per i ragazzi che aspirano a un lavoro nel settore turistico e culturale: “Ripartiamo dalla scuola: ridiamo la storia dell’arte ai professionali e ai tecnici. Creiamo cittadini che capiscano la CULTURA”.

Insomma, al ministro Bray i suggerimenti e i suggeritori non mancano di certo, e anche se qualcuno pensa che “un ministro del Turismo che occupa una poltrona così importante dovrebbe già conoscere i problemi dell’Italia e cosa fare per risolverli”, le basi per un vero e proprio dialogo tra cittadini e istituzioni sono state gettate.

 

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