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Il legame indissolubile tra Venezia e il turismo è una storia secolare, e i viaggi nella città della Laguna sono stati descritti in decine di libri e romanzi. Da mercoledì 10 aprile, due nuove pubblicazioni sono andate ad aggiungersi all’elenco: “l’Annuario turismo 2012”, realizzato per il secondo anno consecutivo dall’assessorato comunale al Turismo, e il “Visitor Survey 2012”, prodotto invece dal Dipartimento di Economia dell’Università di Ca’ Foscari.

L’obiettivo comune, espresso al convegno di Mestre “Turista chi sei”, era di mettere in luce un elemento fondamentale: il turismo a Venezia non solo non ha patito la crisi in maniera significativa, ma è anche uno dei pochi settori che non può essere delocalizzato, e per questo che dev’essere favorito e sviluppato affinché possa diventare sempre più di qualità.

All’incontro di presentazione erano presenti l’assessore comunale Roberto Panciera, il direttore della Camera di Commercio, Roberto Crosta, e il docente di Economia del Turismo di Ca’ Foscari, Jan van der Borg. Il “Visitor Survey 2012” dell’ateneo lagunare non veniva realizzato da 25 anni, e la pubblicazione ha permesso di tracciare un identikit del turista tipo, sfatando parecchi luoghi comuni, come quello sul turismo “mordi e fuggi”, che non sfrutta il territorio ma vi porta ricchezza. Sono state realizzate 2600 interviste nel centro storico della Serenissima: venti domande a cui è stata data una risposta precisa tra il gennaio 2012 e la fine del gennaio 2013. I risultati rivelano che il turista tipo viaggia in coppia (per oltre il 50% dei casi), il 15% in famiglia o con gruppi di coetanei e amici, il 64% preferisce hotel e pensioni, ma anche appartamenti di proprietà o di amici e parenti (15%), la fetta rimanente sono escursionisti “indiretti” oppure impropri, che hanno scelto Venezia come destinazione ma soggiornano nelle vicinanze, comprendendo visitatori che hanno deciso di pernottare a Mestre, Marghera e Lido, spostandosi poi con i mezzi pubblici, giudicati soddisfacenti.

Per quanto concerne l’aspetto economico, la spesa pro capite per un giorno di permanenza a Venezia è di 169 euro. “La spesa media di chi visita il centro storico non è crollata come ci si aspettava” ha precisato l’assessore Panciera “ma al contrario, appare consolidata: anche l’escursionista giornaliero fruisce consistentemente dell’offerta culturale della città e sono in calo i numeri di quanti consumano solo un pranzo al sacco. La permanenza reale in centro storico è infine maggiore delle medie matematiche: includendo anche i pernottamenti in appartamenti o semplicemente da amici e parenti supera le 4,4 notti contro le 2,2 dei dati forniti dall’Azienda di promozione turistica della Provincia di Venezia”.

“Il turismo è il fattore scatenante della ripresa” ha affermato Roberto Crosta, “si può delocalizzare tutto, ma non le bellezze artistiche, per questo si devono abbinare al turismo le eccellenze della venezianità”.

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