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Che cos'è il turismo responsabile? In quali pratiche si concretizza e quali sono le realtà che se ne occupano, in Italia e nel mondo?

Una serie di risposte arriva dall'interessante analisi del fenomeno "turismo responsabile" pubblicata da Repubblica a firma di Mariagrazia Scaringella.

Definizioni, proposte, obiettivi e filosofia di questo segmento turistico nell'articolo dal titolo "Turismo responsabile, perché i girovaghi sanno come si fa a conoscere gli altri".

 

Secondo l'Organizzazione mondiale del turismo (Omt) il settore turistico dà lavoro, direttamente o indirettamente, a oltre 250 milioni di persone. Il fatturato totale annuo ha superato i 510 milioni di dollari, che rappresentano circa il 10% dell'intero prodotto interno lordo mondiale. Il Turismo Responsabile si pone l'obiettivo di promuovere forme di turismo alternativo rispetto ai circuiti tradizionali, perseguendo la duplice finalità di permettere al visitatore di conoscere la realtà autentica delle culture e dei popoli visitati e far sì che questi ultimi possano partecipare in modo diretto alla ricchezza generata dal turismo. Si ripropone, insomma, la vecchia contrapposizione - che non presuppone alcun giudizio di valore -  tra il "Turista" e il "Viaggiatore Girovago", curioso del mondo e degli altri.

 

Partiamo dalla definizione. L'AITR - Associazione Italiana del Turismo Responsabile lo definisce così: un "turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture. Riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori."

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