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Approvato in Liguria il disegno di legge per recuperare e valorizzare a fini museali e turistici i siti estrattivi, gli impianti e le attrezzature dell'industria del lavoro ligure

Con il voto favorevole di tutti i consiglieri tranne tre astenuti, è stato approvato dal consiglio regionale della Liguria il disegno di legge "Norme per il recupero e la valorizzazione dei siti estrattivi a fini museali, turistici e ricreativi".
La legge, spiega una nota della Regione, intende disciplinare il recupero e la valorizzazione dei siti estrattivi come ambiti museali, turistici e ricreativi. In particolare la Regione disciplina le procedure tramite le quali possono essere autorizzati interventi volti a promuovere la conoscenza e preservare la memoria dell'industria e del lavoro della comunità ligure; favorire il ripristino ambientale degli ambiti interessati dalle coltivazioni, in specie se degradati o in stato di abbandono; favorire la ricerca, la formazione, l'educazione e la divulgazione scientifica; ampliare l'offerta turistica e le occasioni di fruizione consapevole del territorio regionale; contribuire allo sviluppo sostenibile di aree economicamente fragili; assicurare una fruizione pubblica in sicurezza dei siti valorizzati preservandone le caratteristiche essenziali.
Sono oggetto di recupero e della valorizzazione, prosegue il comunicato, i siti estrattivi che hanno valenza geologica, naturalistica, tecnologica, sociale, storica e culturale, nonché i manufatti, i macchinari e le attrezzature di lavoro, le documentazioni aziendali, iconografiche, librarie, testimoniali ad essi relativi. Nel caso di beni riconosciuti di interesse culturale, il recupero e la valorizzazione vengono compiuti nel rispetto del principio di cooperazione fra lo Stato, le Regioni e gli enti locali. Gli interventi di recupero e valorizzazione riguardano siti estrattivi dismessi o abbandonati e siti in attività di coltivazione.
Per realizzare l'obiettivo della legge, la Regione effettua la ricognizione dei siti, compresi gli impianti e le attrezzature, che possono essere riutilizzati quali ambiti museali, turistici, ricreativi. Gli interventi di recupero e valorizzazione che implicano la realizzazione di apposite sistemazioni permanenti ed una organizzazione stabilmente strutturata sono oggetto di autorizzazione regionale. Gli interventi sono promossi dai proprietari o da altri operatori privati, dai Comuni, dagli enti gestori delle aree naturali protette, da altri enti pubblici, anche in consorzio fra loro, che abbiano la disponibilità giuridica dei beni interessati.
La domanda di autorizzazione, secondo le vigenti disposizioni in materia di semplificazione del procedimento amministrativo, è presentata alla Regione, o nel caso ricorrano i presupposti presso lo sportello unico previsto per le attività produttive o presso l'amministrazione pubblica titolare del procedimento concertativo.

 

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