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23 aziende, Cna, Comuni e Provincia insieme per il progetto Camars, con l'obiettivo di portare il turismo slow nella Val di Bisenzio, in provincia di Prato, attraverso artigianato, gastronomia, accoglienza e un nuovo modo di fare turismo

 

In provincia di Prato gli imprenditori si alleano con l'obiettivo di portare il turismo slow nella Val di Bisenzio sfruttando le "armi" dell'accoglienza e dell'artigianato di qualità. Il Progetto Camars è stato realizzato da Cna e sostenuto dalla Provincia pratese, riuscendo a coinvolgere finora 23 aziende e 29 imprenditori, con un'opportunità formativa per il marketing aziendale diventato un vero e proprio piano per il riposizionamento della Val di Bisenzio nel mercato turistico. Tutti d'accordo, spiega un comunicato della Provincia, sulla necessità di potenziare la rete che vede protagoniste le imprese turistiche, quelle dell'artigianato di qualità e le amministrazioni locali. Presenti all'incontro il vicepresidente della Provincia, Emiliano Citarella, Claudio Bettazzi e Cinzia Grassi, presidente e direttore di Cna e i tre sindaci dei comuni valbisentini, Primo Bosi, Giovanni Morganti e Guglielmo Bongiorno.

"La forte presenza e motivazione di imprenditori turistici e di tanti artigiani è un messaggio importante che viene raccolto dalle amministrazioni locali e dalla Provincia, siamo pronti a svolgere il nostro ruolo nella rete che si impegna per lo sviluppo della Val di Bisenzio" ha detto il vicepresidente Cittarella. "Le imprese ci sono, la Cna le supporta in questo percorso ed è pienamente disponibile ad individuare forme di collaborazione e di partnership tra pubblico e privato. Soltanto costruendo un vero piano di azione che vede coinvolte le associazioni di categoria, le imprese del territorio e le istituzioni si possono individuare nuovi assi per il rilancio di questo territorio, colpito ormai da troppo tempo e duramente dalla crisi del tessile" ha aggiunto Bettazzi.
I tre sindaci dei Comuni della Val Bisenzio hanno confermato la disponibilità ad avviare un tavolo di confronto, che partendo dal piano di comunicazione presentato, individui fin da subito le azioni per metterlo in atto.
"Uscire dal guscio, fare sistema, superare la 'sindrome di Cenerentola' e affermare con maggiore forza la vocazione della Val di Bisenzio – raggiungibile in soli 30 minuti dall'uscita dell'autostrada - come affascinante percorso 'di passaggio' per intercettare un turismo slow, del resto già presente sul territorio valbisesentino, che poco ha a che vedere con il mordi e fuggi" sono gli obiettivi dichiarati di un piano strategico che parte dal superamento della percezione (da parte dei visitatori ma anche dei cittadini) di un territorio a lungo visto come semplice realtà industriale. Gli operatori della Val di Bisenzio vogliono rilanciare partendo da marketing e comunicazione. Mettendo a punto strumenti speciali - dal portale alle brochure digitali fino ai social network - per rivolgersi a tour operator, alle agenzie di viaggio, al circuito smart box, all'associazionismo. Il riposizionamento della Val di Bisenzio, secondo il piano del Progetto Camars, guarda a un turismo che si mantiene in movimento sul territorio dell'Italia centrale e della Toscana ma che al tempo stesso ha necessità di trovarsi una sorta di accogliente "casa temporanea".
In Val di Bisenzio, per gli addetti ai lavori, può affermarsi un turismo per viaggiatori pronti a esplorare il territorio che va da Bologna a Firenze, per gente che ama l'ambiente, il trekking, la mountain bike, che va a cavallo, che si appassiona per la grande arte ma anche per le lavorazioni artigianali, che preferisce un'alimentazione fatta di produzioni locali, sana e a km 0. Il brand da mettere in primo piano è quello dell'Appennino dell'arte, della cultura, luogo del saper fare dell'artigianato, dell'agricoltura e di sapori, insomma un angolo d'Italia perfetto per chi ama la natura e lo sport.

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