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È nato online il Laboratorio per il turismo digitale del Mibact. Questa mattina il ministro di Cultura e Turismo, Dario Franceschini, si è collegato in video conferenza con il travelNEXT di Trento per firmare in streaming il decreto che istituisce il "Laboratorio per il Turismo Digitale" (TDLAB).


Il laboratorio avrà il compito di definire e favorire l'attuazione della strategia digitale per il turismo in Italia. E a firma avvenuta, il ministro ha twittato sul proprio profilo la soddisfazione per la novità.

 

 

"Sulla digitalizzazione del turismo l'Italia si gioca una partita strategica in termini di possibilità di crescita e sviluppo economico. Le classifiche internazionali ci dimostrano che siamo ancora molto indietro: al 26° posto in quanto a competitività del settore turistico, al 101° posto per l'uso delle ICT nel comparto turistico. Questi sono dati che proprio non ci piacciono: l'Italia può e deve fare di più e di meglio. È per questo che abbiamo deciso di istituire il Laboratorio digitale che avrà il compito anche di monitorare le best practices del settore e fornire indicazioni per integrare i troppi livelli digitali della pubblica amministrazione. Il turismo e la cultura sono la ricchezza su cui dobbiamo investire ed il governo sta lavorando in questa direzione in una logica di sistema" ha dichiarato Franceschini, come riporta una nota del Ministero.

 

Ed ecco nello specifico le attività del Laboratorio digitale del turismo del MiBACT:

 

1. Presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo opera il "Laboratorio per il Turismo Digitale" (TDLAB), di seguito "Laboratorio", con il compito di definire e favorire l'attuazione della strategia digitale per il turismo.

2. Il Laboratorio, in particolare, svolge attività di ricognizione:

a) dei sistemi di ricerca e analisi dei dati digitali, dei progetti e delle iniziative di digitalizzazione della filiera turistica al fine di identificare e valorizzare best practice e key influencer dell'ecosistema turismo e di promuoverne l'utilizzo dal parte del settore;

b) degli standard digitali internazionali che favoriscano l'interoperabilità e l'integrazione dell'offerta informativa e ricettiva e la creazione di un ambiente cooperativo fra operatori pubblici e privati;

c) dei modelli di business sostenibili che sfruttino l'opportunità offerta dall'accesso diretto alle informazioni e ai servizi turistici e favoriscano la creazione di applicazioni e servizi.

3. Il Laboratorio, inoltre, predispone annualmente un documento di sviluppo della digitalizzazione del turismo in Italia, da trasmettere al Comitato permanente di promozione del turismo in Italia istituito ai sensi dell'articolo 58 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, e successive modificazioni, anche ai fini della redazione e dell'aggiornamento del piano strategico di sviluppo del turismo in Italia. In particolare, il documento definisce:

a) le strategie digitali di ricerca, informazione, comunicazione, promozione e commercializzazione dei servizi turistici e culturali e dei prodotti tipici e artigianali in Italia e all'estero;

b) le attività ed i progetti per il sostegno alla digitalizzazione delle PMI e delle amministrazioni pubbliche al fine di favorire la crescita della competitività degli operatori pubblici e privati del settore turistico, culturale e delle produzioni di prodotti tipici e artigianali;

c) i progetti e le attività volte a identificare gli standard di interoperabilità e di integrazione dei dati e dei processi digitali che permettano di condividere dati e informazioni relativi alle differenti componenti del prodotto turistico – quali trasporti, ospitalità, ristorazione, produzione tipica locale, attrazioni culturali e territoriali, eventi e intrattenimento – anche al fine di realizzare banche dati aperte all'utilizzo dei soggetti e delle imprese che operano nel settore;

d) i soggetti, le modalità i tempi e le risorse, a partire dalla promozione delle best practice nazionali, necessarie allo sviluppo dell'economica digitale nel turismo e per la valorizzazione del patrimonio culturale.

"Il funzionamento del Laboratorio" conclude la nota del Ministero, "non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e la relativa partecipazione è a titolo gratuito". Come sempre, per giudicare ora occorre attendere come le intenzioni si trasformeranno in azioni concrete.

 

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