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Alla presentazione al Senato dell'ultimo rapporto di Federculture, il presidente di Palazzo Madama propone un "superministero del Turismo" per coordinarsi con i settori competenti, dall'Agricoltura ai Beni Culturali. "Serve una logica manageriale ma anche controlli costanti sulla qualità dell'offerta"


Si è svolto questa mattina nella Sala Capitolare del Senato l'incontro "Una nuova politica per la cultura. Le scelte da assumere", promosso da Roberto Grossi, presidente di Federculture, e con la partecipazione del presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso.
"Dobbiamo imparare ad affrontare la programmazione culturale con quella logica manageriale che sa guardare alla domanda del mercato per scegliere come modulare l'offerta, ma che al contempo sa anche vigilare sugli standard dei programmi offerti al pubblico, con l'intento di salvaguardarne la qualità" ha detto Grasso nel corso della presentazione. "La nuova politica per la cultura che tutti noi auspichiamo, infatti, e di cui il Ministro Franceschini ha già delineato efficacemente gli aspetti in molti suoi interventi, non è solo una strategia economica per affrontare in maniera costruttiva la crisi in atto".
"Non dobbiamo infatti mai dimenticare la profonda valenza sociale di questo settore: la dimensione culturale è direttamente collegata alla crescita del reddito pro capite e contribuisce a plasmare in maniera determinante il capitale sociale di un paese" ha aggiunto il presidente del Senato, secondo cui "sarebbe ora di creare il superministero del Turismo, con poteri di coordinamento degli altri ministeri interessati, come Ambiente, Infrastrutture, Sviluppo economico, Economia, Agricoltura (oggi in ascesa del 14%), Lavoro, Istruzione e naturalmente Beni culturali".
Proprio sui Beni Culturali Grasso ha rimarcato "la forte differenza tra la spesa totale delle famiglie nel Nord Ovest, pari all'8,5%, e il Mezzogiorno, pari al 5,7%. Questi dati sono il segnale che molto dobbiamo ancora fare per rilanciare la domanda di cultura, specialmente in alcune aree del Paese; in nome di tale obiettivo, è prioritario investire sull'educazione alla cultura, promuovendo programmi rivolti in particolare ai giovani, fin dalla prima infanzia e che garantiscano anche la fiducia e la sicurezza".

 

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