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Esito positivo per la procedura legata ai pacchetti di turismo integrato "Matera e collina". Comuni, Ente Parco e Confapi hanno presentato alla Regione 9 nuovi progetti


Nove nuovi progetti per il turismo di Matera, la capitale della cultura europea 2019. Confapi Matera, la locale confederazione della piccola e media industria, ha espresso soddisfazione per l'esito positivo relativo alla procedura negoziata a opera dei Pacchetti Integrati di Offerta Turistica "Matera e collina" che ha portato alla presentazione, da parte di soggetti pubblici, di ulteriori nove progetti a valere sui "residui" degli stanziamenti previsti dagli stessi PIOT.
"Nonostante il poco tempo a disposizione, il Comune di Matera, l'Ente Parco delle Chiese Rupestri del Materano e i Comuni della collina materana, agendo in sinergia e con il coordinamento dell'Amministrazione comunale della città dei Sassi (capofila pubblico) e di Confapi Matera (capofila privato), hanno presentato alla Regione ben nove progetti. Occasioni concrete e significative per valorizzare il settore turistico che nella nostra regione rappresenta una delle leve principali dello sviluppo economico e sociale" ha commentato Silvio Grassi, vice presidente nazionale di Confapi Turismo e vice presidente vicario di Confapi Matera, come riporta una nota ufficiale della regione lucana.
"Questo risultato dimostra, a sostegno di quanto abbiamo sempre dichiarato, come il metodo concertativo, che realizza l'integrazione tra la componente pubblica e quella privata, sia un importante acceleratore di sviluppo delle potenzialità turistiche" ha proseguito Grassi, secondo cui ora "è necessario che la Regione compia un ulteriore sforzo per recuperare le risorse mancanti. Quelle a disposizione, infatti, garantiscono la copertura per la metà dei progetti presentati. Ma vanificare lo sforzo fatto, in questo particolare momento, contrasterebbe con il piano strategico di sviluppo in capo alla sfida Matera 2019".
Confapi Matera chiede dunque alla Regione di assicurare la realizzazione di tutti e nove i progetti, come ha detto ancora Grassi, "anche in ragione delle ricadute occupazionali che gli stessi avrebbero. Infatti, molti degli interventi prevedono il completamento di siti destinati alla fruizione e quindi nuovi posti di lavoro per quanti andranno a gestire gli attrattori completati".


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