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Un piano quinquennale finanziato da Interreg Europe per sviluppare le città “low carbon”

La Città di Torino partecipa al progetto MOLOC, Morfologie Low Carbon, co-finanziato dal programma di cooperazione europea INTERREG EUROPE, nel quadro dell’asse 3 che prevede il supporto alla transizione verso una economia a basse emissioni in tutti i settori. Si tratta dunque di sviluppare azioni che portino ad un modello di città low carbon affrontando le sfide che derivano dal cambiamento climatico e proponendo una migliore qualità della vita per gli abitanti. Con Torino partecipano al progetto, che avrà una durata di cinque anni, le municipalità di Lille (Francia), Amburgo (Germania) e Suceava (Romania), l’Istituto Minerario Centrale di Katowice (Polonia) e la rete europea Energy Cities.
Il modello operativo è basato sullo scambio di esperienze tra i partner. Verranno organizzati incontri periodici tra i partecipanti per costruire piani d’azione comune, con visite-studio in ogni città per confrontarsi sulle rispettive proposte di transizione energetica.

Oggi la sfida, comune a tutto il pianeta, è quella di limitare l’uso delle energie fossili per lo sviluppo delle città, ridurre le emissioni di gas serra, rispettare la biodiversità. Le città devono adattare la propria struttura e perseguire uno sviluppo urbano con minori effetti sul cambiamento climatico. Solo così si potrà arrivare a una città low carbon che significa anche una città più equa dal punto di vista economico e sociale.

La Città di Torino, che ha in atto un processo di revisione del piano regolatore generale, sta dedicando molta attenzione alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica, impegnandosi ad adeguare il quadro normativo locale in modo da favorire l’adozione nella pianificazione urbana di misure low carbon. Nelle scorse settimane l’Urban Center Metropolitano ha ospitato un primo incontro tra i partner europei, con la partecipazione di diversi funzionari della Città (Urbanistica, Grandi Opere del Verde, Energia, Smart City e Innovazione, Task Force per l’adattamento climatico).

I rappresentanti delle diverse istituzioni intervenute hanno apprezzato quanto fatto da Torino in questi anni soprattutto elogiando l’istituzione dell’Urban Center. In tal senso si è espresso l’Energy Cities network che lo considera un valore aggiunto che molte città europee non hanno. I tedeschi di Amburgo hanno sottolineato quanto fatto al Parco Dora, dove l’ex area industriale, ora adibita a diverse funzioni, ha mantenuto la sua identità visiva originaria. La città di Lille vorrebbe poter replicare il processo di co-design di Parco Peccei in cui c'è stata una progettazione partecipata, frutto del lavoro comune e del dialogo costante tra progettisti, operai e bambini delle scuole del quartiere. I rappresentanti della città di Suceava, in Romania, hanno definito le OGR di Torino un modello a cui guardare e un'ispirazione per due grandi progetti urbani ai quali stanno lavorando: un grosso edificio inutilizzato da trasformare in centro culturale e un'area di oltre 8.000 metri quadri che diventerà un parco con alberi, piste ciclabili, spazi per bambini. Il Central Mining Institute di Katowice guarda invece agli aspetti di sostenibilità energetica delle città e si ispira la lavoro fatto da Torino di cercare di mettere insieme un unico database per monitorare i consumi del patrimonio pubblico comunale.

 

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