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"Condividere le conoscenze ecologiche di ciascuna regione per ripristinare aree fragili dei territori con meccanismi di azione locale": questo, nella sintesi di Daniela Minetti - responsabile della comunicazione per l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale della Liguria - il senso e lo scopo del progetto Corem (Coordinazione delle Reti Ecologiche del Mediterraneo), concluso pochi giorni fa. Un progetto che coinvolge tre regioni italiane (Liguria, Toscana e Sardegna) e una francese (Corsica) situate nell'Alto Tirreno e intenzionate a una cooperazione proficua.

Ne parla La Stampa di Torino, in un articolo di Alessandra Sgarbossa.

Dare vita a una rete ecologica dell’Alto Tirreno per influire sulla consapevolezza, sullo sviluppo economico e sulla tutela ambientale delle coste liguri, toscane, sarde e corse. Questi gli obiettivi del progetto Corem , un acronimo di Cooperazione delle Reti Ecologiche del Mediterraneo, concluso da pochi giorni: trentasei mesi di attività finanziate con fondi europei per un importo complessivo di 6 milioni di euro, quattro Regioni coinvolte (tre italiane, Liguria, Toscana e Sardegna, e una francese, la Corsica), cinque sottoprogetti, un sistema di partnership pubblico e privato che va dalle amministrazioni locali alle agenzie di protezione ambientale, dai parchi naturalistici e aree marine protette ai centri di ricerca, fino ai cittadini e alle imprese. 

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