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L’indagine della Banca d’Italia conferma: l’Italia piace, sia per vacanze sia per business. Tour culturali e città d’arte restano i più apprezzati

Nel mese di giugno, la Banca d’Italia ha reso noti i risultati dell’ultima indagine campionaria sul turismo internazionale in Italia.
Secondo la bilancia dei pagamenti, in Italia nel 2018 le entrate derivanti da viaggi internazionali hanno raggiunto i 41,7 miliardi di euro, pari al 40% delle esportazioni di servizi; le spese per viaggi all’estero nello stesso periodo sono state pari a 25,5 miliardi, arrivando a rappresentare il 25% delle importazioni di servizi. Il saldo è quindi positivo e più precisamente pari a 16,2 miliardi di euro, con un aumento dello 0,1% del PIL (dallo 0,8% del 2017 allo 0,9% del 2018).

Più in dettaglio, secondo l’indagine, nel 2018 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 6,5%, grazie soprattutto ai turisti provenienti dagli altri Paesi europei (Germania, Francia e soprattutto Regno Unito) e dal Nord America (Stati Uniti in particolare) e nonostante sia stata registrata una contrazione delle spese dei turisti provenienti dai Paesi asiatici (che continuano a rappresentare una fetta di mercato ancora piuttosto limitata). La spesa dei nostri viaggiatori oltre il confine, invece, è cresciuta in modo meno marcato, facendo registrare un più discreto +3,8%. In generale, comunque, è confermato il trend espansivo del comparto turistico avviatosi al termine della crisi finanziaria internazionale del 2007-2009, con una lieve crescita della quota di mercato mondiale dell’Italia.

L’indagine, condotta ogni anno dal 1996, si basa su interviste e conteggi di viaggiatori residenti e non residenti in transito alle frontiere italiane, intese come valichi stradali e ferroviari e porti e aeroporti internazionali. Nel resoconto vengono fornite informazioni sulla spesa, sul numero dei viaggiatori e sulle caratteristiche principali del viaggio e del viaggiatore – in entrata o in uscita dall’Italia – con dettagli anche su origine, destinazione, motivi del viaggio e tipologia di alloggio scelta.

Relativamente all’anno 2018, la Banca d’Italia segnala che è cresciuta la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia sia per motivi personali – soprattutto vacanze – sia, anche se in misura minore, per business. L’aumento maggiore è stato registrato per le vacanze balneari (9,8 milioni di viaggiatori per 6,5 miliardi di entrate), mentre per le vacanze di stampo culturale e nelle città d’arte – che resta comunque la tipologia più apprezzata dagli stranieri, fino ad arrivare a rappresentare quasi il 60% del totale delle entrate turistiche degli ultimi anni – l’incremento è stato più contenuto.

Risulta ancora cresciuta la spesa complessiva dei pernottamenti in alloggi di proprietà o in affitto, sicuramente grazie all’aumento delle strutture ricettive private presenti sulle piattaforme di intermediazione digitali. Ad ogni modo ha segno positivo anche la spesa in alberghi o villaggi turistici, che restano comunque la tipologia di struttura ricettiva nettamente più apprezzata.

Maggiori dettagli (incluso il rapporto completo con le tavole dei dati) sono disponibili sul sito della Banca d’Italia, nella sezione dedicata al Turismo internazionale (link).

Teresa Principato

Teresa Principato

Twitter @teresa_pr

 

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