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Mentre sono ancora in corso gli Expo days, che fino al 3 giugno animano Milano con eventi, concerti e dibattiti legati al tema della nutrizione (quello scelto per il 2015), è doveroso interrogarsi sullo stato dell’arte dell’Expo 2015.

A 700 giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale, un video di RAI News fa il punto sulla situazione.

 

- Ad oggi sono 128 i Paesi che hanno aderito a Expo 2015;

- 45, invece, sono i Paesi che hanno firmato il contratto per avviare la progettazione e la costruzione dei padiglioni.

 

Ogni Paese avrà quindi il compito di selezionare e realizzare il proprio progetto, in base alle linee guida fissate da Expo. Per l’Italia, il progetto vincitore è quello dello studio Nemesi di Roma, presentato alla Triennale lo scorso aprile con queste parole: “Una foresta urbana pietrificata. Sarà un’architettura relazionale, con radici e filamenti che si annodano come in una foresta. Il nostro padiglione non sarà una scatola realizzata con particolari facciate ma abbiamo lavorato sulla spazialità interna, sul concetto di piazza”.

Al momento, i cantieri per l’area espositiva, di circa 1,1 milioni di metri quadri, sono fermi alla preparazione dei terreni; questa fase dovrebbe terminare entro fine anno, quando le aree saranno messe a disposizione dei vari Paesi e si potrà procedere con l’edificazione dei padiglioni.

Per Milano, la società Expo realizzerà il sito espositivo, vale a dire le infrastrutture e l’impianto generale dove saranno collocati i singoli padiglioni. La società Expo, inoltre, a partire da giugno realizzerà le cosiddette vie d’acqua, ovvero la sistemazione generale (pulizia, rifacimento argini e costruzione di piste ciclabili) di 120 chilometri di corsi d’acqua; corsi che vanno dal Canale Villoresi ai Navigli alla Darsena di Milano. Un progetto ambizioso che dovrebbe dare un volto nuovo al capoluogo lombardo e alla sua provincia.

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