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Arte contemporanea che arriva dalla natura e nella natura rimane. Arte Sella, nella Val Sella in Trentino, dal 1986 è una galleria d'arte a cielo aperto

"Vieni, c'è una strada nel bosco" diceva una vecchia canzone, mentre un'altra diceva "Questa stanza non ha più pareti ma alberi". Arte Sella, in un certo senso, racchiude dentro di sé entrambi questi concetti; solo che la strada è un sentiero di tre chilometri, e la stanza è una cattedrale fatta di rami intrecciati.

Artesella è “una manifestazione internazionale di arte contemporanea”  nata nel 1986 grazie a un gruppo di appassionati, e che da quasi trent'anni colonizza e trasforma i boschi e i prati di una delle più belle zone del Trentino, la Val di Sella. L'idea è di fare “arte” utilizzando cio che la natura offre: foglie, rami o tronchi, più raramente oggetti di recupero.

Vero e proprio sviluppo del territorio, in pratica. Ne parla La Stampa in un articolo dal titolo: "Una trincea di pietra si perde nel bosco".

 

Una trincea in pietra si perde nel bosco, mezza sepolta dalle foglie secche. Ma, a un esame più attento si rivela una pila immane di quotidiani, lavati e trasformati dalle intemperie fino ad assumere un aspetto del tutto naturale. Strani nidi in pietra nascono alla biforcazione dei rami e, più in là, le fronde degli alberi si piegano a formare le navate di una cattedrale gotica coperta di foglie d’estate e di neve d’inverno, oppure creano misteriosi cerchi. 

È Artesella, “una manifestazione internazionale di arte contemporanea” che, nata nel 1986 grazie a un gruppo di appassionati, da allora colonizza e trasforma i boschi e i prati intatti di una delle più belle zone del Trentino, la Val di Sella, una traversa della Valsugana. Semplice quanto suggestiva l’idea di partenza. Ovvero fare “arte” utilizzando ciò che la natura offre: foglie, rami o tronchi, più raramente oggetti di recupero. Installazioni destinate a degradarsi con il tempo, la pioggia, la neve, il sole, fino a ritornare all’ambiente che li aveva prestati e infine a svanire.

(Continua a leggere su La Stampa)

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