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Il “caso Gallipoli”. Che il Salento e la sua “città bella” (questo il significato di Gallipoli) siano una case history per quanto riguarda il turismo è ormai noto a tutti, da anni. Ma nell’ultimo periodo, all’esempio positivo del turismo salentino, capace in pochi anni di divenire una fonte di attrazione di punta in Italia, si affianca il rischio che siano proprio gli ottimi risultati raggiunti la causa di qualche problema per il tessuto economico locale.

E se già questa estate sono arrivati in Salento gli avvertimenti dalla Romagna sui rischi del “turismo dello sballo”, è di questi giorni l’intervento del vice ministro all’Interno, Filippo Bubbico, che lancia l’allarme sulla possibilità che la criminalità organizzata voglia mettere le mani sul sistema turistico di Gallipoli e del Salento.

“Ci auguriamo che si tratti di un allarme preventivo e poco importa se in qualche modo si dovesse scoprire che era esagerato. A quel punto, tanto meglio, a significare che il nostro tessuto sociale resiste e respinge l’infiltrazione mafiosa. Su questo versante, comunque, i successi non sono mai mancati, in presenza di vecchie avvisaglie, e ancora una volta bisogna riconoscere il grande lavoro delle Forze dell’Ordine, le stesse che in queste ore temono la decurtazione delle risorse e la mancanza di ogni investimento sulla sicurezza” scrive Luigi Nanni su portadimare.it.

Gallipoli è divenuta la città marina più visitata d’Italia, potendo contare su circa 150.000 presenze. E secondo Nanni l’allarme è giustificato: “È stato detto che c’è chi vuol rubare le nostre risorse, il nostro stesso futuro. Non è certo retorica. Di qui il giustificato allarme per fermare il crimine sul comparto turismo. Tutti sono chiamati in causa: operatori turistici e commerciali, professionisti di settore ma, si può dire, nessuno può dirsi estraneo alla questione. È quello che serve”.

 

Se uno dice “Il caso Gallipoli” fa intendere che all’orizzonte non c’è nulla di buono. Perché, poi, quell’”uno” non è un tizio qualsiasi che parla ma, nientemeno, il vice ministro all’Interno Filippo Bubbico.

Per estensione, è come se l’avesse detto la Commissione Antimafia (l’ha detto), con un allarme senza precedenti su sicurezza e legalità sull’intero territorio.

Di che cosa si tratta? L’allarme riguarda la longa manus della criminalità sul turismo di casa nostra, Gallipoli in testa, l’opzione su strutture e servizi che abbondantemente si è affacciata quest’anno.

 

Mai avremmo immaginato che il fenomeno potesse mettere radici dalle nostre parti, dopo aver assistito al bubbone che si è insediato in tante aree del Meridione d’Italia (e, purtroppo, anche in altre latitudini). E, per conseguenza, a queste e quelle doversi aggiungere, scoprendo sospetti investimenti milionari, frutto del tanto denaro sporco che c’è in circolazione.

(Continua a leggere su Portadimare.it)

LEGGI ANCHE: I consigli di Rimini a Gallipoli sul "turismo dello sballo"

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