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Sostegno alla liquidità, agevolazioni fiscali, maggiore flessibilità per le regole sugli aiuti di stato, ma anche nuove linee guida sui diritti dei passeggeri, direttive sui pacchetti turistici e molto altro a integrazione dei provvedimenti presi a livello nazionale

Secondo una ricerca condotta dall’UNWTO – Organizzazione mondiale del turismo su un campione di 217 destinazioni sparse in tutto il mondo, la totalità delle rispondenti dichiarava l’adozione di restrizioni temporanee a causa della pandemia da coronavirus; per l’83% di queste, le misure erano in vigore da almeno quattro settimane e, al momento della pubblicazione dell’indagine, nessuna aveva ancora iniziato ad allentarle. A prescindere dalle politiche condotte dai singoli Stati, quindi, è innegabile che il COVID-19 stia avendo un forte impatto sul turismo a livello globale. Per questo motivo l’Unione europea si è attivata per sostenere in maniera decisa l’industria del travel e per tutelare imprese, lavoratori e passeggeri.

Per l’UE il settore turistico rappresenta il 10-11% del PIL totale: grazie a quasi 3 milioni di imprese, di cui il 90% PMI, il comparto travel occupa il 12% della forza lavoro complessiva dei Paesi membri per un totale di circa 27 milioni di lavoratori, tra diretti e indiretti. A causa della crisi derivante dall’emergenza COVID-19 e in conseguenza alle restrizioni ai viaggi imposte, l’Europa prevede un calo delle entrate pari al 50% per quanto riguarda hotel e ristoranti, al 70% per operatori turistici e agenzie di viaggio e al 90% per compagnie di crociera e aeree.

Non stupisce affatto, quindi, che nella risoluzione del Parlamento europeo sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze votata lo scorso 17 aprile gli eurodeputati abbiano chiesto “interventi volti a garantire la salute, la sicurezza e adeguate condizioni di lavoro degli operatori del settore dei trasporti e ad assicurare che le imprese di trasporto siano in grado di sopravvivere alla crisi”, oltre allo sviluppo di un meccanismo di prevenzione e gestione per il settore al fine di proteggere i lavoratori, sostenere le imprese e garantire la sicurezza dei passeggeri (art. 42, Soluzioni europee per superare le conseguenze economiche e sociali).

Il Commissario per il mercato interno Thierry Breton, riconoscendo che il turismo è stato il primo settore colpito dal coronavirus e che sarà probabilmente il più lento a riprendersi dalla crisi, ha infatti dichiarato: "Dobbiamo trovare una risposta forte. Il turismo è la nostra priorità e cerchiamo di fare il più possibile con i fondi esistenti".
Al momento la risposta per imprese e lavoratori del settore include misure di sostegno alla liquidità, agevolazioni fiscali e maggiore flessibilità per le regole sugli aiuti di Stato: a proposito di questi ultimi, dal 19 marzo sono stati previsti cinque tipi di aiuti per permettere ai Paesi membri di fornire un sostegno diretto alle aziende e alle piccole imprese a cui servono i mezzi per continuare a operare o per bloccare temporaneamente l'attività senza un impatto sulle prospettive di crescita a lungo termine.

Specificamente per le compagnie aeree, inoltre, è stata prevista la sospensione delle norme aeroportuali sulle bande orarie, le quali in condizioni normali obbligano i vettori a utilizzare almeno l'80 % delle fasce orarie loro assegnate per decolli e atterraggi in un determinato periodo per mantenere la priorità per gli stessi slot temporali nella corrispondente stagione di traffico dell'anno successivo: con l’abolizione della regola dell’“use it or lose it” fino al 24 ottobre prossimo, quindi, le compagnie potranno non effettuare voli a vuoto durante la pandemia per non perdere i diritti acquisiti.

Oltre a intervenire nei rimpatri di decine di migliaia di cittadini europei bloccati all’estero attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE, per tutelare i viaggiatori l’Unione ha aggiornato le linee guida sui diritti dei passeggeri di tutti i mezzi di trasporto, in particolare per quanto riguarda cancellazioni e ritardi, e la direttiva sui pacchetti turistici.
Tutte le azioni dell’UE vanno a integrare e rafforzare i provvedimenti presi autonomamente a livello nazionale da ciascuno dei Paesi membri. Oltre al breve termine, la Commissione europea - attraverso il suo Commissario Breton - ha affermato che il turismo dovrebbe beneficiare anche dei piani di ripresa dalla crisi che saranno finanziati con il prossimo bilancio UE a lungo termine (2021-2027): l’obiettivo finale è quello di riformare e reinventare il settore del turismo, rimandando a un possibile vertice europeo sul tema nel prossimo autunno per le nuove proposte e i dettagli.

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