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Nel PSR approvato dalle Marche 211 milioni per le aziende agricole, con incentivi ai giovani, 218 milione per la tutela dell'ambiente e 95 per lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, anche attraverso il turismo

 

Il consiglio regionale delle Marche ha approvato il PSR, Piano di sviluppo rurale, con oltre mezzo miliardo di risorse per la competitività e il ricambio generazionale nelle aziende agricole, per la tutela ambientale e per l'inclusione sociale ed economica delle zone rurali.
"Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato, perché i tempi rapidi con cui il provvedimento è stato portato in aula hanno permesso alle Marche – insieme a Emilia Romagna, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Lombardia, Umbria e Molise – di essere tra le prime regioni ad avere disponibili i fondi Feasr (Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale) per il proprio territorio: si tratta di 538 milioni di risorse pubbliche da utilizzare entro il 2020" ha spiegato in un comunicato ufficiale la vicepresidente e assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini. L'assessore ha poi spiegato che dal 16 settembre inizia la fase di consultazione con tutti i territori, con incontri tra Regione, sindaci e amministrazioni volti a raccogliere suggerimenti e contributi da inserire nei bandi che usciranno a fine ottobre: "Gli incontri si svolgeranno nelle aree interne per ribadire l'attenzione che questa giunta riserva all'entroterra" ha sottolineato Casini.
Nello specifico, le risorse del PSR Marche sono così distribuite: oltre 211 milioni di euro sono indirizzati alla competitività delle aziende agricole e alle filiere alimentari; quasi 218 milioni di euro alla tutela delle risorse ambientali e degli ecosistemi, a promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione e la gestione dei rischi; quasi 95 milioni all'inclusione sociale e allo sviluppo economico delle aree rurali.
Di particolare rilievo, sottolineano dalla Regione Marche, il sostegno al ricambio generazionale, con un premio tra i 50.000 e i 70.000 euro assegnato ai giovani che si insediano per la prima volta in un'azienda agricola, cui viene offerta anche l'opportunità di accedere, in via privilegiata, a un "pacchetto" di altre misure. L'agricoltura biologica, attraverso la misura 11, può contare su 80 milioni di euro. Attenzione, nell'ambito della tutela dell'ambiente, anche alla salvaguardia del suolo e alla prevenzione del dissesto idrogeologico e delle alluvioni. Per quanto riguarda lo sviluppo economico delle aree rurali, una peculiarità del programma regionale è l'importanza assegnata alla programmazione effettuata dagli enti locali che potranno attivare, attraverso Progetti integrati locali, azioni nell'ambito del turismo, della cultura, dei beni ambientali, dei servizi, dei prodotti tipici. Da segnalare infine le risorse destinate allo sviluppo della banda ultra larga: 22 milioni di euro destinati ai Comuni delle aree rurali in digital divide.

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