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Riqualificazione, accessibilità, siti UNESCO: i finanziamenti ammissibili per i progetti di turismo archeologico sul territorio lombardo

La Regione Lombardia ha pubblicato il bando “per la promozione di interventi di aree archeologiche, siti iscritti o candidati alla lista Unesco e itinerari culturali” per gli anni 2018 e 2019. Lo scopo del bando è quello di sostenere i progetti di conoscenza, protezione, riqualificazione, valorizzazione e miglioramento dell’accessibilità del patrimonio archeologico, degli itinerari culturali storicamente documentati e dei siti UNESCO lombardi (sia i siti già riconosciuti e inclusi nella World Heritage List che quelli per cui è in corso la candidatura).

I beneficiari sono: i soggetti pubblici e privati aventi la disponibilità dei beni o che siano stati individuati per la loro valorizzazione e/o gestione con atto formale, i soggetti enti pubblici, università pubbliche e private della Lombardia, fondazioni e associazioni, in partenariato con i soggetti di cui al punto precedente, purché abbiano la sede operativa in Lombardia.
I fondi stanziati per il bando sono complessivamente 1.500.000€ di cui 1.125.000€ per l’anno 2018 ed i restanti 375.000 per il 2019.

La Regione pone dei paletti abbastanza chiari per l’importo minimo e massimo del progetto e per l’importo massimo erogabile. Il progetto deve avere un costo minimo di 15.000€ e massimo di 200.000€, l’importo erogato dalla regione non può superare i 150.000€, e comunque non superiore al 70% del totale delle spese ammissibili, e il restante 30% deve essere garantito dal soggetto proponente.

 

 

I progetti sono ammissibili solo se relativi a beni culturali compresi all’interno di Siti UNESCO, aree/parchi archeologici o all’interno di itinerari culturali di cui sia garantita la pubblica fruizione. I lavori possono riguardare anche lotti di interventi complessi, purché si configurino come lotti funzionali e funzionanti.

Gli interventi ammessi sono: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, relativi a beni immobili e/o complessi architettonici di interesse culturale ai sensi destinati ad uso pubblico con finalità culturali, Interventi di restauro, risanamento conservativo, ricerca, scavo e indagine in ambito archeologico. Oppure la realizzazione di strutture stabili al servizio della valorizzazione, gestione e fruizione dei siti archeologici, o di siti UNESCO.
Sono ammessi gli interventi di ricerca e valorizzazione per il miglioramento della fruizione del patrimonio culturale afferente agli itinerari, per il miglioramento dell’accessibilità (fisica, sensoriale e cognitiva) ai beni, eliminazione delle barriere di accesso agli spazi e alle risorse culturali, promozione dell’accessibilità in autonomia delle persone con disabilità, e la realizzazione e installazione nei siti (o nelle loro immediate vicinanze) di supporti informativi (ad es. pannelli esplicativi, postazioni multimediali, segnaletica), finalizzati al miglioramento della conoscenza e accessibilità culturale dell’area o del bene oggetto dell’intervento.
I progetti ammessi al finanziamento dovranno essere avviati nel corso dell’anno 2018.
Le relative spese dovranno essere tassativamente rendicontate, entro e non oltre tre anni dalla data di avvio dei lavori.
Potranno essere ammessi a contributo interventi iniziati a partire dal 1 gennaio 2018.
Per poter beneficiare del contributo sono ammessi costi strettamente legati alla realizzazione del progetto, con la sola eccezione dei costi relativi al personale che non potranno superare la soglia del 10% del costo totale del progetto
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in forma telematica, per mezzo del Sistema Informativo SiAge http://siage.regione.lombardia.it , dal 22 marzo al 15 maggio 2018 alle ore 12.
Il sito del MiBACT Lombardia indica 9 aree archeologiche di cui 4 con una propria pagina Facebook e tutte con un proprio sito internet; inoltre altre 5 sono gestite direttamente al Polo Museale della Lombardia.
Tra i siti archeologici Lombardi dell’Unesco abbiamo: i siti palafitticoli dell’arco alpino, arte rupestre in Val Camonica , i Longobardi in Italia – I luoghi del potere. Oltre alle aree archeologiche censite dal Mibact e quelle riconosciute dall’Unesco, non si possono dimenticare quelle gestite dai musei locali o associazioni e fondazioni, oppure reperti scoperti e abbandonati per scarso interesse od edificazione selvaggia, mancanza di fondi e luoghi poco accessibili.

Un esempio potrebbe essere quello della città di Milano, dove il sottosuolo è ricco di reperti Preromani, Romani e dell’Alto Medioevo; infatti alla fermata della Metropolitana di Duomo sono esposti dei reperti archeologici venuti alla luce durante gli scavi. Altri reperti sono stati trovati sotto piazza Duomo durante i lavori per la costruzione della metropolitana o la sistemazione della Piazza, per non parlare di altri ritrovamenti nella cerchia delle mura Spagnole o quelli inglobati negli edifici più antichi nella Milano romana.
A Monza negli anni 60 è stata ritrovata l’arcata di un ponte romano demolito negli anni '30 dell’800, per costruire la Via Ferdinandea che collegava Milano con la Valtellina e l’Austria. Oggi il ponte nonostante sia coperto da un vetro versa in un forte stato di abbandono, e quei pochi reperti archeologici salvati tra l’800 e gli anni 60 del 900, sono conservati alla bene in meglio nei Musei Civici della città.
La Lombardia è ricca di storia e di reperti archeologici non solo romani e pre romani, ma anche di epoche successive, come torrioni di castelli, chiese ed altri manufatti, che con una buona manutenzione e voglia di riscoprirli possono riprendere vita. Senza poi dimenticare tutto quello che è stato sotterrato negli anni per poter edificare nuovi edifici e quello inglobato in altri.

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Giorgio G. Castoldi

Professore a contratto Università degli Studi di Milano

Twitter @padanianb

 

 

 

 

 

 

 

 

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