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Google è spietato, e non guarda in faccia a nessuno: analizza, comprende, ed emette sentenze inappellabili. Lo ha capito anche un gigante della rete come Expedia, il portale di prenotazioni viaggi creato da Microsoft negli anni '90, che è stato fortemente penalizzato da Google, tanto da perdere addirittura il 25% del traffico organico sul proprio sito.


La penalizzazione di Google, ovviamente, è nel ranking del proprio motore di ricerca in base a determinate parole chiave. Parole chiave (in particolare in inglese) come "volo economico", "noleggio auto", "migliori offerte", e persino "United Airlines". Ma perché abbassare il ranking di Expedia su queste queries? Non per "rivalità" e astio nei confronti di un'azienda fondata da Bill Gates, ma semplicemente per punire un atteggiamento a dir poco furbetto, per non dire ai limiti dell'indecenza.
A spiegarlo è stato per primo il blog Nenadseo.com. Nenad ha scoperto, già diversi mesi fa, che su molti siti, forum, blog di viaggi e portali variamente dedicati al travel & tourism, figurano testi colmi di "link innaturali", ovvero sospetti. In pratica, appunto, frasi come "get cheap tickets", "car rental", "guaranteed best price on airfare" o "find cheap flights" contenevano link e ancoraggi a pagine Expedia. A diffondere questi testi in rete, evidentemente, sono stati proprio alcuni collaboratori del portale di booking on line.
La pratica, ancorché fraudolenta e poco etica, è purtroppo abbastanza diffusa nel web, dove qualunque mezzo viene considerato lecito pur di ottenere visibilità. Ma il rischio è che Google se ne accorga, e reagisca di conseguenza, con pessimi effetti per i furbetti. Anche se si chiamano Expedia.

 

 

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Il ristorante che non c’è, ma che su TripAdvisor ha cinque stelle

 

(Fonte foto: Nenadseo.com http://nenadseo.com/new-seo/)

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