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Il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha illustrato la sua proposta per semplificare le norme che costano ogni anno 250.000 posti di lavoro


10 milioni di turisti e 250.000 posti di lavoro: a tanto ammontano le perdite che ogni anno subisce l'Europa a causa delle lungaggini burocratiche per il rilascio dei visti. Per tentare di porre rimedio a questo problema, in occasione della 68esima assemblea dell'Hotrec (la Confederazione europea degli imprenditori del settore alberghiero e della ristorazione), il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha voluto illustrare la proposta presentata nei giorni scorsi alla Commissione Ue per una drastica semplificazione del rilascio dei visti turistici.
Una proposta molto apprezzata da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e senatore di Forza Italia. Secondo Bocca, infatti, "l'iniziativa promossa da Tajani accoglie in pieno una nostra sollecitazione. L'Italia è tra i Paesi che hanno maggiore interesse ad una semplificazione dei visti e guida la classifica dell'accoglienza dei turisti extra europei con 43 milioni di pernottamenti negli hotel italiani nel 2012 rispetto ai 37 milioni nel Regno Unito, 31 milioni in Spagna e 28 milioni in Francia. Confidiamo che il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, conferisca a questo dossier un valore prioritario".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Alfredo Zini, vicepresidente di Fipe Confcommercio: "Queste semplificazioni vanno nella giusta direzione, speriamo che il nuovo Parlamento europeo mostri determinazione nel completare il percorso. L'unico rammarico è l'assenza, oggi, del ministro Franceschini. Ci auguriamo che il Governo metta presto mano al Titolo V, nel turismo serve chiarezza". "Ci sono molte resistenze da parte dei ministeri dell'Interno dei vari Paesi dell'Ue. Io credo però che la strada da percorrere sia quella" ha rimarcato da parte sua Tajani.

La proposta di Tajani, presentata dalla Commissione europea per cambiare le regole sui visti, prevede in particolare: la fissazione di un termine massimo di dieci giorni lavorativi per il rilascio del visto; la semplificazione delle procedure burocratiche armonizzandole per tutti i consolati o le ambasciate Ue; l'abolizione dell'obbligo di recarsi di persona al consolato; i visti multipli, validi per più anni, per chi visita regolarmente l'Europa e che abbia ottenuto un visto per due volte negli ultimi 12 mesi, evitando dunque, a chi è già registrato nel sistema, che debba recarsi di persona al consolato.

Il direttore generale di Enit, Andrea Babbi, ha poi ricordato l'accordo siglato nel gennaio 2013 tra il ministero degli Esteri e l'Enit, un accordo che ha garantito 30 unità operative in più a disposizione dei consolati e che ha consentito il rilascio di circa 200.000 visti turistici in più ed entrate per oltre 200 milioni di euro, con una spesa di 450.000 euro. "Soprattutto chiediamo, in materia di visti turistici una normativa, tempi e modalità uguali in tutta Europa. Oggi alcuni Paesi hanno regole più restrittive di altri e questo, ovviamente, non va bene, visto che l'Italia ha una forte concorrenza proprio da alcuni Paesi Ue, Francia e Spagna in testa" ha dichiarato Bernabò Bocca.

 

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