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Il turismo del benessere si valorizza con i territori

3700 strutture in 170 Comuni per un totale di 28.000 posti letto: sono i numeri del turismo termale in Italia. Per valorrizarlo bisogna puntare sul patrimonio dei territori, spiegano gli analisti

Secondo uno studio della banca MPS, la domanda mondiale di benessere e il settore termale ha una grande potenzialità ed è destinata a crescere in tutto il mondo del 9,9% all'anno nel prossimo quinquennio.
L'Italia, rivela lo studio, può contare su 380 aziende classificate come aziende termali, e su 28.000 posti letto in 3.700 strutture suddivise in 170 comuni. Nel 2013, tuttavia, nel comparto termale italiano è proseguita la fase recessiva iniziata negli ultimi anni ed aggravata dalla situazione economica. Il comparto termale infatti nel 2012 ha subito flessioni degli arrivi (-0,7% anno su anno), delle presenze (-3,6%), e dei ricavi totali (-6% rispetto al 2011). "Occorrono investimenti e nuova immagine per conquistare il ricco mercato costituito dai paesi Brics e del Medio Oriente e sinergie tra le eccellenze del territorio nazionale" è il suggerimento degli analisti.
Dei 3200 miliardi di dollari generati dal turismo nel mondo lo scorso anno, il turismo del "benessere" ha un valore stimato nel 2013 di circa 439 miliardi di dollari, classificandosi al secondo posto dopo il turismo culturale (valutato in 800 miliardi di dollari); questo segmento – che comprende anche il turismo termale e le Spa di lusso – ha un'incidenza pari al 14% sul totale delle entrate turistiche a livello mondiale.
Secondo il rapporto globale Turismo Wellness Economy, il comparto è destinato a crescere in media del 9,9% all'anno per i prossimi cinque anni, quasi il doppio del turismo globale (+5%). Oltre la metà della crescita nel turismo del benessere fino al 2017 sarà generata dall'Asia, dall'America Latina e dal Medio Oriente, con una crescita superiore al 20% annuo. Europa e Nord America guidano il turismo benessere internazionale outgoing, con cinque Paesi (Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia e Austria) che nel 2013 rappresentano il 63% del mercato globale. Il turismo termale è una componente fondamentale del turismo del benessere, rappresentando il 41% del mercato globale. Il comparto termale attualmente si caratterizza per varie attività che vanno dall'imbottigliamento di acque, ai tradizionali servizi sanitari, ai servizi benessere e fitness, comprese le attività cosmetiche.

In Italia le imprese classificate come aziende termali sono circa 380, e offrono, complessivamente, 28.000 posti letto, di cui quasi il 50% localizzato nel Nord Italia. Il Veneto è la prima regione italiana con 85 aziende termali. Secondo i dati Istat relativi alla capacità degli esercizi ricettivi, i Comuni "termali" in Italia sono 170, con circa 3700 strutture ricettive.
Dopo un ottimo 2011, dove si è registrato un dato molto positivo per l'affluenza nelle località termali il 2012 è stato un anno di crisi. Doppia flessione sia degli arrivi (-0,7% anno su anno) che delle presenze (-3,6% a/a), nemmeno il dato degli stranieri ha saputo mitigare il risultato finale. Gli italiani continuano a mantenere più del 55% degli arrivi e delle presenze nel comparto, anche se gli stranieri scelgono sempre più il nostro Paese per trascorrere qualche giorno alle "terme".

Nel 2012 i ricavi totali del "settore termale allargato" in Italia sono in flessione arrivando a 719,3 mln di euro (-6% a/a rispetto al 2011) causata principalmente dalle cure termali (-7,8% a/a) mentre per gli altri beni e servizi si sono riscontrate tendenze meno sfavorevoli (-4,4% a/a). Il settore termale, spiegano gli analisti Mps, non può che essere legato alla valorizzazione del territorio, passando dall'innovazione e dagli investimenti e la proposta ai clienti (specialmente a quelli provenienti dall'estero) di strutture di alta qualità, facendo sistema con gli altri operatori del territorio e con le istituzioni per valorizzare i patrimoni naturali.
"Le potenzialità per un piazzamento migliore a livello internazionale del sistema termale italiano dovranno passare da una migliore valorizzazione del tesoro culturale ed artistico che detiene il nostro Paese, considerato da tutti il Bel Paese. Unica incognita arriva dal mondo delle SPA, beauty farm etc. che potrebbero erodere il mercato. Quindi alleanza o diversificazione?", conclude lo studio.

 

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