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Al fine di avvantaggiarsi rispetto alla concorrenza e di attirare la presenza internazionale, la Spagna mira a sensibilizzare i cittadini del mondo circa il fatto che tutti, in misura maggiore o minore, ne abbiamo bisogno.

Ho bisogno della Spagna” sembra essere l’affermazione con cui gli uffici turistici spagnoli vogliono attrarre turisti verso il Paese iberico. E l’immagine del territorio deve essere indotta, studiata e posizionata in base agli interessi e ai valori comuni che sono condivisi e difesi dai cittadini del mondo.

I turisti scelgono la loro destinazione in base alle loro percezioni, ai valori e alle emozioni. La Spagna dovrebbe essere quasi come il nome di una società internazionale, la cui semplice evocazione ispiri attributi positivi come la credibilità e la fiducia.

Per consolidare la leadership spagnola del turismo, sono stati utilizzati per lo sviluppo del marchio circa € 7.500.000 € e 42 milioni all'anno per le fasi successive della campagna pubblicitaria, indirizzata a più di 40 paesi e a oltre 400 milioni di potenziali visitatori.

Nei Paesi dove la cultura spagnola è meno nota, infatti, come la Cina, l’India, il Medio Oriente e gli Stati Uniti, le promozioni sono state ideate affinché quei mercati conoscessero meglio le caretteristiche del Paese, focalizzando l’attenzione su temi come l’intrattenimento e il life style, due dei fattori più apprezzati dai turisti che visitano la Spagna... seguiti dalla gastronomia, le strutture di accoglienza e la moda. Diverse aree del settore dei servizi che devono essere trasformate in valori e in ritorno d’immagine per raggiungere lo stesso obiettivo: consolidare il marchio Spagna in ambito internazionale.

Tra gli ambasciatori scelti per rappresentare il brand Spagna, vi sono figure come il cuoco Ferran Adrià, la campionessa di kitesurf Gisela Pulido, le nazionali di calcio e pallacanestro, i piloti spagnoli della MotoGP e i giocatori spagnoli del Liverpool. Collegare le storie di successo di questi spagnoli con il brand Spagna rappresenta sicuramente una buona strategia, ma non è sufficiente.

Il marchio e l'immagine di un territorio sono il risultato di numerosi eventi, nel presente e nel futuro: tutti i cittadini spagnoli, è il senso di questa campagna, devono essere consapevoli dell’immagine del proprio Paese, e diventare così cittadini che ogni territorio vorrebbe come migliori ambasciatori.

Dall’Italia, arriva il commento a caldo di Bruno Caprioli, partner di Mailander ed esperto di benchmarking territoriale internazionale: “Molti potranno commentare che la scelta spagnola equivalga alla puntualizzazione dell’ovvio. Però la loro è una decisione coraggiosa, sicuramente realista, perché riprende un tema importante, spesso non colto appieno, soprattutto nel nostro Paese. Non basta essere una città d’arte, una regione attrattiva, un paese ‘emergente’, per diventare automaticamente una destinazione turistica. Soprattutto se mancano la cultura della promozione e quella dell’accoglienza. Che solitamente non s’improvvisano: non è un caso che quelle realtà che hanno intrapreso la strada della valorizzazione turistica abbiano investito molto sul versante della comunicazione e formazione sul territorio. Ben venga chi ce lo ricorda”.

 

In questo video i quattro spot di "I need Spain" che l’ente del turismo spagnolo lanciò all’avvio della campagna

 

 

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"I need Spain" is the name of the advertising campaign that the tourism authorities of Spain have carried out in the past two years to strengthen its image and its ability to attract tourists. The meaning of this campaign is that the best ambassadors of a territory are the people who talk about it.

 

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