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Martedì 18 dicembre, a Potenza, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto Basilicata Factory, candidato dalla Provincia di Potenza nell’ambito dell’ avviso pubblico “Azione ProvincEgiovani” di quest’anno.

Il progetto, cofinanziato per oltre 86 mila euro dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, punta a favorire lo scambio di conoscenze tra generazioni, attraverso il trasferimento del patrimonio culturale ed enogastronomico peculiare nel rito del matrimonio tipico del dopoguerra nella provincia lucana.

Allo scopo di capitalizzare e valorizzare questo grande patrimonio, fatto di tradizioni musicali e culinarie, il progetto Basilicata Factory ambisce a diventare un vero e proprio brand attraverso il quale veicolare l’identità lucana. Questa operazione di marketing territoriale, infatti, intende ricorrere al bagaglio culturale fatto di linguaggi ed esperienze di mondi diversi, da quello della scuola a quello della cooperazione, del teatro e della musica, per rendere il più possibile competitiva, abbinata alla forza suggestiva dei luoghi, la proposta lucana rispetto a quella di altre regioni italiane. Il progetto può contare sulla presenza di diversi partner: LegaCoop Basilicata, Istituto professionale Alberghiero di Melfi, il Centro europeo di drammaturgia di Potenza e l’associazione culturale multietnica europea di Moliterno.

“Innovazione e tradizione coincidono nel progetto ‘Basilicata Factrory’, il cui obiettivo ultimo è quello di creare un vero e proprio marchio da veicolare, per divulgare l’idea che in Basilicata ci si può venire a sposare” ha detto Piero Lacorazza, presidente della Provincia potentina. “Il recente matrimonio lucano di Sofia Coppola (nella foto), del resto, con i riflettori di Hollywood puntati per un giorno su Bernalda, lo dimostra pienamente. Basilicata Factory si candida quindi a essere un’operazione di marketing del territorio in grado di aiutare la nostra regione, sulla scorta delle esperienze di regioni vicine come la Puglia, a “spendere” il proprio patrimonio culturale, assieme alla forza delle location. L’evoluzione del progetto, ovviamente, necessita di una riflessione più ampia con il coinvolgimento di Apt, Regione e, soprattutto, delle associazioni di categoria degli esercenti interessati”.

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