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10 mesi di lavoro e un milione di euro di fondi comunitari impiegati per portare alla luce l’antica città di Terina, fondata tra la fine del IV e l’inizio del V secolo a. C.

Un impegno che ha occupato archeologi esperti al fine di rinvenire circa 3500 metri quadrati di pura archeologia e di restituirli alla collettività. L’antico sito giaceva nel sottosuolo ed il lavoro certosino degli esperti ha portato alla scoperta di tegole, monete e ceramiche appartenenti ad un antico passato. Grazie a questa importante opera di restauro dei muri è stato confermato che Terina si trovava proprio qui, nell’area del Lametino, in particolar modo in quella denominata Sant’Eufemia Vetere. L’area archeologica di Terina è stata inaugurata sabato 19 novembre alla presenza delle autorità ed ha suscitato emozione tra gli addetti ai lavori che desiderano tutelare questo tesoro archeologico, valorizzarlo e renderlo fruibile a tutti i visitatori.

L’idea è quella di creare un unico parco archeologico che giunga fino all’Abbazia Benedettina e fare in modo che Lamezia Terme diventi il fulcro del mondo archeologico di tutta la Calabria. La presenza di questo importante parco archeologico nel cuore della Calabria è un’occasione per rilanciare dal punto di vista culturale e turistico questo territorio, ricco di testimonianze dal passato. Comprendere la storia del territorio è il primo passo per una maggiore tutela delle risorse presenti e con l’inaugurazione del sito archeologico è come se l’antica città fosse tornata a vivere. A breve verrà pubblicato il bando per la gestione dell’area archeologica che ad oggi è sotto la tutela del Comune di Lamezia Terme.

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Debora Calomino

Twitter @CalominoDebora

 

 

 

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