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Venezia caserma Miraglia

Avviato in Veneto un progetto per rilocalizzare il Reggimento lagunari e destinare ad altri usi la Caserma Miraglia sull’isola delle Vignole

Sono ancora molti gli edifici militari inutilizzati disseminati in tutta Italia. Qualcosa è già stato fatto con l’assegnazione di caserme e depositi – per altro estemporanea – da parte del Demanio Militare ad amministrazioni locali, ma la maggior parte degli edifici che un tempo hanno ospitato soldati di tutte le armi sono rimasti vuoti. La riduzione progressiva della leva obbligatoria e la sua soppressione definitiva avvenuta nel 2005 avevano determinato l’abbandono di un patrimonio – a volte caratterizzato da strutture pericolanti e che necessitano di importanti interventi di messa in sicurezza e bonifica se non addirittura di demolizione – in molti casi storico e di pregio. Mettere mano a questa materia, scottante per le spinte che arrivano dai territori, è diventata una priorità per il Ministero della Difesa che sta cercando con progetti specifici di razionalizzare e valorizzare alcuni di questi immobili ex-militari.

L’ultimo in ordine di tempo è il “Progetto Venezia”, che la Difesa ha portato avanti insieme a numerosi attori istituzionali, per la valorizzazione del patrimonio presente nel territorio comunale – in particolare la Caserma "Miraglia" sull'isola delle Vignole, nel Comune di Venezia – mediante la gestione economica con Difesa Servizi, società in-house del Ministero della Difesa. La caserma, che oggi ospita il Reggimento Lagunari, sarà destinata ad usi diversi. Tutte le funzioni del Reggimento Lagunari, attualmente dislocate su tre sedi (caserme “Bafile”, “Matter” e “Miraglia”), saranno accentrate presso un’unica area demaniale in località Malcontenta di Mira (caserma “Bafile” e aree adiacenti con relativo sbocco a mare), consentendo risparmi sui costi di gestione, l’eliminazione delle spese per il trasferimento giornaliero del personale – che oggi vive e lavora in tre diverse caserme – nonché vantaggi nell'esercizio delle funzioni di Comando e Controllo.

Nel 2014 il Ministero ha istituito un’apposita task force che ha già movimentato 730 infrastrutture: 38 per alienazione, 26 finalizzate alla riduzione di fitti passivi, 143 per esigenze di altre articolazioni dello Stato, 15 per emergenza profughi, 361 per gli enti locali, tre per il federalismo culturale, 31 per utilizzazione duale tramite Difesa Servizi e 113 per altre finalità a disposizione dell’Agenzia del Demanio.

Pietro Martinetti

 

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