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Le principali organizzazioni di categoria sono concordi nell’attendersi una stagione positiva e con buone soddisfazioni per tutti gli operatori

Pur con comprensibili distinguo sui numeri, tutti gli osservatori messi in campo dalle principali organizzazioni di categoria paiono concordi nell’aspettarsi una estate con nuovi record per il turismo nel nostro Paese. Tutto il settore sembra così avviato a sostenere ancora una volta significativamente la ripresa dell’economia reale dell’Italia.

L'indagine di Confesercenti e Assoturismo

Secondo l’indagine del Centro Studi Turistici per Confesercenti, mare, città d’arte e borghi sono gli asset trainanti del turismo 2018. Per l’estate è previsto un nuovo record dopo quello già registrato nel 2017. Sono previste infatti 218,9 milioni di presenze, circa 4,5 milioni in più rispetto allo scorso anno, mentre tornerà ad essere maggioritaria la domanda italiana (53,3%) con 116,7 milioni di presenze stimate. Gli arrivi dei turisti nelle strutture ricettive ufficiali dovrebbero attestarsi a 50,3 milioni, un milione in più rispetto allo scorso anno.

Si tratta di indagini previsionali ma non c’è dubbio che il piano strategico del turismo portato avanti dal governo negli ultimi anni stia dando degli ottimi frutti, grazie a un sistema di accoglienza più evoluto, alla digitalizzazione dei servizi ma soprattutto al legame tra cibo, arte e paesaggio che continua a rappresentare il cuore della strategia di promozione turistica dell’Italia nel mondo.

Il trend previsto da CST dovrebbe essere uniformemente distribuito tra le diverse tipologie di imprese ricettive (+2,1% l’alberghiero e +2% l’extralberghiero). Nel primo comparto è atteso un +1,4% di italiani e un +3% di stranieri; nel secondo le stime indicano +1,9% di italiani e +2,2% di stranieri. A trainare il mercato sono le città d’arte/centri minori (+3,2% con un forte incremento della domanda estera) e l’offerta balneare con incrementi stimati del +2,2% senza significative differenze tra stranieri e italiani. Buone le prospettive per le località di montagna (+1,9%), mentre per le aree dei laghi le aspettative sono di un incremento della domanda del +1,3%.

Circa i comportamenti individuali, CST evidenzia alcune tendenze: un aumento delle scelte ‘last minute’ da parte dei vacanzieri, una capacità di spesa in lieve diminuzione, un minor ricorso all’intermediazione dei tour operator a vantaggio delle prenotazioni online, una riduzione della durata media della vacanza. Per contro è previsto un aumento della fedeltà del cliente verso i luoghi e le strutture ove è già stato, dato che può essere interpretato come elemento di piena soddisfazione, ma non si può escludere che il comportamento possa rappresentare la decisione di ridurre i rischi a cui si è esposti in caso di scelta di nuove destinazioni.

Le previsioni di Federalberghi

Sulla stessa lunghezza d’onda sono le previsioni di Federalberghi che conferma una sensazione di ottimismo per una stagione che si preannuncia positiva, posto che il barometro non faccia brutti scherzi. Da giugno a settembre, in soli quattro mesi, negli alberghi italiani e negli esercizi ricettivi complementari sono previsti oltre 260 milioni di pernottamenti, più del 60% del totale annuo.
Significativo è l’apporto dei turisti stranieri, che contribuiscono con circa il 51,3% degli arrivi e fanno segnare un incremento delle presenze di quasi il 40% rispetto all’estate di dieci anni fa.
La top five dei nostri clienti affezionati vede ancora una volta in cima alla classifica la Germania (con 6,5 milioni di arrivi durante l’estate), seguita da Stati Uniti e Francia (2,3 mln), Regno Unito (1,9 mln) e Paesi Bassi (1,5).

Durante l’estate le imprese italiane del turismo danno lavoro a più di un milione e duecentomila lavoratori dipendenti, cinquecentomila dei quali occupati con contratto di lavoro a tempo determinato. I contratti a termine – sottolinea Federalberghi - sono indispensabili per far fronte all’estrema elasticità della domanda che contraddistingue il mercato delle vacanze. Una materia che va trattata con cautela in sede legislativa per evitare condizioni di incertezza per mezzo milione di lavoratori indispensabili all’equilibrio su cui si fonda l’organizzazione del lavoro nel settore turismo.

I dati di Enit

Il monitoraggio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo per l’estate 2018 segnala prenotazioni di viaggi organizzati verso l’Italia per l’estate 2018 in aumento anno su anno per Il 74% dei tour operator, stabili per il 20%, in calo per il 6%. I dati sono ricavati da una survey su un campione di 137 operatori – 88 europei e 49 d’oltreoceano – presenti in 22 mercati stranieri, relativamente ai periodi estate 2018 e autunno.

Per l’83,3% degli operatori della Germania, le prenotazioni per l’Italia rispetto alla stagione estiva precedente sono in aumento. Per la restante parte (16,7%) sono stabili. Si evince una tendenza positiva per il cicloturismo e un boom dei viaggi su e-bike. Tra le mete dei tedeschi, spiccano Sardegna e Costa Adriatica settentrionale. Flussi in crescita anche dall’Austria con tendenza al turismo enogastronomico verso Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte. Per la Svizzera, il 66,6% degli operatori ha evidenziato una crescita delle vendite del pacchetto Italia, il 16,7% stabilità, il 16,7% un calo.

I city trip sono i pacchetti più venduti assieme al turismo montano (Sudtirolo) e collinare (Toscana). Il turismo enogastronomico fa segnare crescite pari al 40%, quello cicloturistico del 5%. Flussi in crescita anche dall’Olanda, dove il 60% degli operatori dà un giudizio positivo sull’andamento del prodotto Italia per la prossima estate, mentre il 40% dichiara un calo. In aumento il turismo enogastronomico diretto in Toscana, Umbria, Calabria e Campania. Speciale attenzione merita il trekking, praticato dagli olandesi in Val di Fassa, Val di Sole e Val Gardena, con un incremento del 15% vs 2017. Tutti gli operatori intervistati in Belgio delineano una situazione con incrementi verso l’Italia che oscillano dal 9 al 15%. In merito alla Francia, per il 70% degli operatori le vendite verso l’Italia nel periodo estivo crescono in media del +7%, il 30% dichiara stabilità. I francesi preferiscono le Cinque Terre, insieme alle città d’arte, il trekking in Sicilia e sui laghi. Incrementi di prenotazioni oscillanti tra il 50 e l’80% degli intervistati si registrano anche per Regno Unito, Irlanda e Spagna, con i prodotti “walking holidays” e cicloturismo preferiti tra gli anglosassoni, mentre gli iberici richiedono maggiormente turismo enogastronomico e termale.

Anche il focus sui Paesi scandinavi (Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia) segnala una crescita, con in evidenza l’hiking (in Umbria, Piemonte, Puglia, Dolomiti), il biking tra le vigne/uliveti e il turismo enogastronomico. Il 33,4% dei T.O. in Russia stima le vendite per l’Italia estate ‘18 in aumento, il 33,3% stabili, il rimanente 33,3% in calo. Visita delle cantine (in Toscana, Emilia Romagna e Piemonte), degustazioni dei prodotti tipici, cooking show e scuole di cucina sono sempre più presenti nelle offerte turistiche ai viaggiatori russi. Tutti i T.O. ascoltati negli USA hanno rilevato per quanto riguarda la destinazione Italia estate 2018 un incremento tra l’8 e il 20%. Le città d’arte classiche e le destinazioni proprie del turismo religioso (Assisi, San Giovanni Rotondo, Roma, Padova) risultano in sensibile aumento tra le mete preferite dagli statunitensi. Per il 67% degli operatori cinesi intercettati l’andamento delle vendite della destinazione Italia per l’estate 2018 risulta in aumento. Il restante 33% indica stabilità. Le mete balneari della Costiera Amalfitana, Sicilia e Liguria fanno registrare aumenti del +9%, il segmento MICE (meeting, incentive, congress, events) proveniente dalla Cina fa prospettare una crescita del 20%.

Da quanto si evince dal monitoraggio di ENIT è quindi il turismo enogastronomico a far da padrone tra tutti i prodotti del Bel Paese. I pacchetti proposti hanno una durata media di sei giorni, con destinazioni che riguardano pressoché tutte le regioni, ma in particolare Toscana (soprattutto Chianti e Firenze), Piemonte (Langhe, Baveno), Sicilia, Emilia Romagna Veneto, Umbria e Puglia. Altra tendenza è il cicloturismo molto in voga tra i viaggiatori di lingua tedesca. Le destinazioni più richieste sono le aree interne del Paese ed i laghi. I Paesi Bassi rilevano incrementi del 15% per i pacchetti dedicati al trekking.

New York, Londra e Madrid sono i principali aeroporti d’origine: da soli coprono il 14% del mercato. New York e Madrid aumentano rispettivamente del 16% e del 20%. Trend positivo rispetto all’estate 2017 per i primi 3 aeroporti italiani di destinazione, vale a dire Roma Fiumicino (+3%) Milano Malpensa (+3%) e Venezia (+5,3%). Incrementi a doppia cifra per gli aeroporti di Bari (+26,3%), Cagliari (+25,2%) e Genova (+19,9%).
In termini di profilo del passeggero, oltre il 65% degli arrivi si riferisce alla clientela “leisure” che acquista l’1,7% in confronto allo stesso periodo del 2017. Prendendo come parametro di osservazione la classe di viaggio, la stragrande maggioranza dei passeggeri aerei raggiunge l’Italia viaggiando in economy. Tuttavia, gli incrementi maggiori si registrano nella “Economy Premium” (+74,2%) e nel settore lusso (prima classe +45,3%, “business” +13,3%). Per quanto riguarda la formula del viaggio, la maggior parte dei turisti che visita l’Italia nell’estate ’18 viaggia in coppia.

 

 

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