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Cresce il numero di italiani che si recano in Sudamerica per conoscere la terra dov'è nato il pontefice. E al contempo in provincia di Asti aumenta del 50% il numero di turisti che scelgono il camper per visitare la Terra dei Santi



A circa 100 giorni dalla sua elezione, continua l'effetto mediatico di Papa Francesco sul turismo religioso, in un senso e nell'altro. Cresce infatti il numero di viaggiatori che dall'Italia va in Argentina per conoscere i luoghi dove Bergoglio è nato e vissuto, e al contempo sale l'interesse del turismo nazionale per la terra d'origine del pontefice, vale a dire l'Astigiano.

Un effetto globale che non lascia certo indifferente: così si potrebbe riassumere l'influenza del successore di Ratzinger sui flussi turistici legati alla sua figura. E anche se nei giorni scorsi Francesco ha ordinato la rimozione della statua che lo riproduceva, a grandezza naturale, presso


la Cattedrale di Buenos Aires, i turisti, o i pellegrini, che si recano dall'Italia in Argentina sono così numerosi da porre il nostro Paese ai primi posti tra i più presenti in Argentina: "Da quando Papa Francesco è stato eletto - ha dichiarato Gabriel Perrone, coordinatore in Italia dell'Ente del turismo argentino -, gli arrivi dalla Penisola sono cresciuti in maniera tangibile. Nel primo trimestre gli italiani hanno superato gli spagnoli posizionandosi al quarto posto dietro Brasile, Stati Uniti e
Colombia".

E mentre i nostri connazionali si recano dall'altra parte del mondo per conoscere il passato di Bergoglio a Buenos Aires e dei Gesuiti nel nord-est del paese sudamericano, da questa parte dell'oceano è Asti la nuova meta "di culto" per i turisti del sacro. Grazie anche al prossimo bicentenario della nascita di Don Bosco, nato a Castelnuovo nel 1815, la provincia di Asti sta
infatti assistendo a una crescita esponenziale delle presenze turistiche. Il mezzo preferito dai pellegrini, in questo caso, sembra essere il camper, come testimonia Silvano Sparetta, il proprietario dell'unica area attrezzata per il campeggio della zona, il Camping Asti Valmanera: "Un aumento di circa il 50% degli arrivi. E non ci sono solo italiani, ma prevalentemente francesi, inglesi, belgi..." ha detto Sparetta. Che ha confermato la "fame" di turismo di chi arriva, e richiede agli uffici competenti le cartine del territorio, per poter studiare i migliori itinerari in quella che da tempo è considerata la "Terra dei Santi", ma che ora è anche la Terra del Papa.



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