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Sono 73.950 le società e i nuclei sportivi riconosciuti dal Coni in Italia: un patrimonio enorme, fatto soprattutto di volontariato, che è al centro di uno studio svolto dalla società di consulenza turistica Jfc di Massimo Feruzzi. In particolare, la regione italiana dove si concentra la massima quota di società sportive è la Valle d'Aosta, con 277 società ogni 100.000 abitanti; a seguire il Trentino Alto Adige con 195 le Marche con 183. Tra le regioni dove è più bassa la quota di società sportive ogni 100mila abitanti, c’è la Campania in fondo alla classifica con 77 società, preceduta dalla Puglia con 82 e da Lazio e Sicilia con 101.

 

L'attività di aggregazione sociale svolta dalle associazioni sportive italiane è notevole, e si sviluppa anche con l'organizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi al di fuori del Comune di appartenenza: il 39,1% delle società organizza eventi in altre zone, mentre il restante 60,9% delle associazioni nazionali si limita a svolgere la propria normale attività divulgativa della pratica sportiva sul proprio territorio. Stando ai dati di Jfc, le associazioni che organizzano eventi e manifestazioni sono il 25,6% del totale nazionale, quelle che organizzano gare e tornei sono il 22,3%, mentre è pari al 21,9% la percentuale delle associazioni nazionali che organizzano camp o stage. A livello nazionale ognuna di queste associazioni “attive” organizza in media circa 16 eventi all'anno, con una preferenza per gare e tornei (6,2 appuntamenti di media all’anno), ma anche camp, stage (5,4 appuntamenti all'anno in media) e, infine, eventi e manifestazioni sportive di tipo più tradizionale (4,4 appuntamenti in media all’anno).

In sostanza, ogni associazione che effettua eventi al di fuori del proprio territorio comunale si impegna per un numero complessivo di 34 giornate. I motivi che fanno scegliere una destinazione rispetto ad un'altra per l'organizzazione degli appuntamenti sportivi che si svolgono in località diverse da quella di residenza, sono legati al "fattore qualità della località" (29,3%), seguito dal "fattore economico" (23,7%) e da quello "logistico". Sul fronte della logistica, le associazioni chiedono il "maggior numero di impianti sportivi e palazzetti" (16,9%), seguito da un'"offerta ricettiva più ampia" (15,3%) e da "impianti più nuovi" (8,5%). Sul fronte della qualità della località si chiede una organizzazione efficiente, garanzia di sicurezza, ed "un livello elevato di accoglienza". Infine, sul fronte economico, le società puntano agli "aiuti dell'Amministrazione" (13,7%), come pure alla possibilità di avere a disposizione "prezzi agevolati per gli impianti" (13,3%). Motivo di scelta è anche un generico "costi accessibili a livello generale" (11,2%) e la certezza di avere "facilitazioni economiche per le società" (10,9%). Tra le mancanze di cui più spesso le società lamentano, vi sono i bagni pubblici, un maggior numero di impianti e la necessità di abbattere barriere architettoniche per i disabili.

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