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federculture 2013

È un quadro a tinte piuttosto fosche quello che emerge dal "Rapporto Annuale Federculture 2013".

 

Presentato lunedì 20 gennaio (proprio nel giorno della scomparsa di uno dei più grandi nomi della cultura italiana, Abbado) alla Camera, il Rapporto di Federculture presentato dal presidente Roberto Grossi mostra un ulteriore peggioramento del rapporto tra gli italiani e la cultura in questo periodo di perdurante crisi, con consumi in drastico calo e poche speranze per il futuro prossimo.
"I dati di fine anno confermano quanto già evidenziato nel Rapporto Federculture 2013. In caduta i consumi culturali: aumentano del 3,7% gli italiani che rinunciano alla cultura fuori casa e diminuiscono del 3% i lettori di libri" annuncia il comunicato ufficiale della Federazione delle Aziende e degli Enti di gestione di cultura, turismo, sport e tempo libero. "Anche gli investimenti pubblici per il settore, già in calo da anni, continuano a diminuire: nel triennio 2014-2016 si prevede una riduzione del budget del MiBACT a 1,4 miliardi di euro, a fronte dell'accorpamento nel Ministero anche della competenza Turismo".
Enti locali ed aziende culturali "sono in ginocchio", afferma la nota ufficiale, "non solo per il crollo delle risorse ma anche a causa di norme che ne riducono la capacità d'intervento e ne limitano l'autonomia gestionale".
Una situazione che ha fatto scattare l'allarme del presidente Grossi: "Se non modifichiamo questo scenario il 2014 rischia di essere l'anno della caduta dell'occupazione anche nel settore delle industrie culturali e creative". E da Federculture arriva una serie di proposte:

 

- Non solo libri. Detraibilità delle spese per cultura e formazione di giovani e famiglie: teatro, concerti, mostre, musei e anche corsi che abilitano alla pratica artistica e musicale.
- Un piano di sostegno per le aziende culturali che hanno un ruolo di servizio pubblico: interventi legislativi per restituire alle imprese della cultura piena autonomia; rilancio e garanzia di programmazione degli investimenti delle amministrazioni.
- Strumenti di assistenza per la progettazione culturale integrata: Federculture, ANCI, DPS e Mibact stanno portando avanti la realizzazione del Fondo di Progettualità Culturale, strumento operativo per rilanciare la qualità dei progetti nella cultura e favorire l'accesso ai finanziamenti europei.

 

"Il 2013 si è chiuso con un quadro della fruizione di cultura tutto in negativo: ben 39 italiani su cento, il 3,7% in più rispetto al 2012, non hanno partecipato a nessuna attività culturale nel corso dell'anno e cresce anche la quota di coloro che non leggono nemmeno un libro l'anno, sono il 57% degli italiani, anche in questo caso un 3% in più" prosegue il rapporto. "Un calo della domanda che va di pari passo con quello degli investimenti e dell'offerta. È noto come, almeno nell'ultimo decennio, ci sia stata una costante riduzione dell'impegno pubblico nella cultura: il budget del Ministero per i beni culturali in dieci anni è stato ridotto di quasi 1 miliardo di euro, oggi è pari a 1.500 milioni di euro (lo 0,20% del bilancio totale dello Stato) e per il triennio 2014-2016 le previsioni sono di un'ulteriore calo a 1,4 miliardi".
Ma anche gli investimenti privati sono da tempo in netta contrazione, spiega Federculture: "dal 2008 da sponsorizzazioni private e erogazioni delle fondazioni bancarie sono arrivate alla cultura rispettivamente il 38% e il 40,5% di risorse in meno. Nel 2013 le sponsorizzazioni da parte di aziende private alla cultura sono state pari a soli 159 milioni di euro. Dato che mette definitivamente in soffitta la visione che ritiene che l'intervento economico dei privati possa essere sostitutivo di quello pubblico".
"Abbiamo di fronte una situazione difficile e una sfida ardua – è la conclusione di Roberto Grossi – ma dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che l'Italia ha grandi potenzialità. Servono strategie di lungo respiro e un chiaro indirizzo riformatore. Rilanciando gli investimenti e la produzione artistica, potremo tornare ad essere una nazione non solo ammirata per il suo passato, ma che torna a fare della cultura l'elemento trainante dell'innovazione, della ricchezza diffusa e della qualità della vita dei propri cittadini".


La nota completa di Federculture è disponibile a questo link.


Di seguito alcuni passaggi della relazione del presidente Roberto Grossi (la versione integrale a questo link).

 

(CLICCA SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRLE)

 

 

 

 

 

FEDERCULTURE 2013

 

 

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Carolina Mailander

 

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