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Piccoli ma incoraggianti segnali di ripresa nel settore turistico da un’indagine dell’Istituto Piepoli per Confturismo-Confcommercio su un campione di mille intervistati


Per la prima volta dopo gli attentati di Parigi dell’ottobre 2015, la fiducia del viaggiatore italiano torna a crescere. Lo rileva una ricerca dell’Istituto Piepoli commissionata da Confturismo-Confcommercio che mostra una propensione al viaggio da parte degli italiani tornata al livello dei mesi che hanno preceduto l’inizio di EXPO Milano 2015. Ad aprile 2016 la quota di persone propense a viaggiare nel breve periodo risulta infatti del 6% superiore a quella registrata nel mese di marzo. L’indice di fiducia si attesta ad un valore pari a 60 su 100 contro il 59 di novembre 2015.
Resta alta invece la paura che l’Italia possa essere un possibile obiettivo di nuovi attacchi terroristici di matrice islamica. Come pure rimane elevata la preoccupazione per la situazione socio-economica del nostro Paese: lo dimostra il saldo tra ottimisti e pessimisti, negativo per 23 punti percentuali. Ciò nonostante è sempre alta la voglia di Italia: oltre otto italiani su dieci preferiscono le destinazioni domestiche come meta per i loro viaggi nei prossimi tre mesi. La meta preferita è la Toscana – per effetto dell’abbinamento tra turismo culturale e balneare – seguita da Emilia-Romagna e Sicilia, due regioni che risentono positivamente dell’arrivo della bella stagione. La Spagna mantiene la posizione di leadership a livello europeo davanti a Francia e Regno Unito. Gli Stati Uniti si confermano in cima alle preferenze per le mete a livello extra-europeo, seguiti dalla new entry Marocco.
Il clima di incertezza socio-economica riduce però la durata media dei viaggi previsti per il prossimo trimestre. Il numero medio di notti per viaggio diminuisce infatti rispetto ad aprile del 2015 del 7%, arrivando a 3,9 notti.
Per lo sviluppo del turismo nel nostro Paese la quasi totalità degli intervistati ritiene fondamentale il miglioramento del servizio di trasporto pubblico all’interno delle città e dei luoghi di destinazione. I problemi che si registrano in alcune città in termini di performance di trasporto pubblico si riverberano dunque sul sistema turistico Italia.
L’indagine è stata eseguita con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativo della popolazione residente in Italia dai 18 ai 74 anni, segmentato per sesso, classe di età, Ampiezza Centri e GRG (Grandi Ripartizioni Geografiche).

riccardo caldara 180x226Riccardo Caldara

Twitter @riccardocaldara

 

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