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Terzo e probabilmente ultimo capitolo per la questione legata al Rapporto sul Turismo Italiano pubblicato dopo anni di silenzio. Claudio Velardi si difende

Forse arriva alla conclusione la vicenda mediatica del "rapporto sul turismo scomparso". Dopo la pubblicazione della scorsa settimana da parte del professor Emilio Becheri del rapporto commissionato nel 2006 dalla Regione Campania, lo stesso Becheri aveva denunciato al Corriere del Mezzogiorno il motivo di un silenzio così lungo: ovvero, una sorta di censura dell'ex assessore regionale al Turismo, Claudio Velardi.

Velardi, secondo l'accusa di chi quel rapporto di oltre 500 pagine l'aveva prodotto, non avrebbe infatti gradito l'esito dell'indagine, un esito che denunciava una situazione drammatica per il turismo del Meridione e della Campania in particolare.

Ma oggi, ancora una volta sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno, l'ex assessore prende la parola per dire la sua: "Ricordo il numero spropositato di pagine e l'inutilità di quello studio" e poi: l'anello debole sono "gli amministratori incapaci che pensano solo alle loro clientele".

Claudio Velardi, ex assessore. Lei nel 2008 ha ricevuto un «Rapporto sul turismo» commissionato dalla Regione Campania ma dicono l'abbia chiuso in un cassetto. Perché?
«Ricordo il numero spropositato di pagine e l'inutilità di quello studio. E ricordo anche che non doveva essere reso pubblico: serviva alle istituzioni perché si analizzassero le criticità e si risolvessero».
Be', se sette anni dopo siamo (quasi) allo stesso punto mi sa che non è che l'abbiano studiato con attenzione. «Vero, ma il problema non è se quel rapporto sia stato reso noto o meno. È che ci vorrebbero amministratori capaci. Se quegli amministratori non ci sono che volete da me? Se ancora oggi non si programmano gli eventi, secondo lei è perché io non ho pubblicato quello studio?».

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