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Crescono del 5% gli arrivi internazionali nel primo semestre 2013, meglio del 3-4% previsto dall’Organizzazione mondiale del turismo. A trainare la crescita i Paesi emergenti, in particolare Cina e Russia, mentre l’Italia non ha brillato

 

Va persino meglio delle previsioni, il turismo mondiale. E a dirlo è una fonte che definire autorevole è dire poco: l’Organizzazione mondiale del turismo dell’Onu.

Sul sito dell’UNWTO è stato pubblicato un bilancio del turismo mondiale relativo al primo semestre del 2013, e a quanto pare i dati reali hanno superato le pur rosee aspettative dell’Omt. Secondo i dati pubblicati dall’UNWTO World Tourism Barometer, infatti, tra gennaio e giugno 2013 gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 5% rispetto al primo semestre del 2012, con una cifra record di quasi mezzo miliardo di turisti (per la precisione 494 milioni) che hanno viaggiato oltre i propri confini nazionali, 25 milioni in più rispetto all’anno scorso. Le previsioni dell’Omt, a inizio anno, parlavano invece di una crescita attesa tra il 3% e il 4%.

In particolare, la crescita è stata più forte nei cosiddetti Paesi emergenti (+6%) che nelle economie avanzate (+4%), una tendenza questa – spiegano dall’Omt – che ha caratterizzato il settore del turismo mondiale da diversi anni.

“Il fatto che il turismo internazionale sia cresciuto oltre le attese conferma che viaggiare fa ormai parte dello stile di vita e di consumo per un numero crescente di persone, sia nelle economie sia emergenti sia in quelle avanzate” ha dichiarato Taleb Rifai, segretario generale dell’Omt “Ciò sottolinea la necessità di considerare a ragion veduta il turismo come uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo socio-economico, essendo un volano fondamentale per la crescita economica, le esportazioni e l’occupazione”.

In un contesto economico globale ancora non equilibrato, spiega il rapporto dell’organizzazione, i risultati sono stati positivi in ??tutte le regioni e i territori, anche se il quadro generale è composito e articolato. L’Europa (cresciuta del 5%) ha avuto una performance turistica sorprendentemente migliore del previsto, trainata soprattutto dall’Europa centro-orientale (+10%) e dal bacino del Mediterraneo (+6%). Anche l’Asia e l’area del Pacifico (+6%) hanno superato le aspettative, spinte dal Sudest asiatico (+12%) e dall’Asia del Sud (+7%). 

Al contrario, i risultati sono stati più deboli del previsto nelle Americhe (+2%), a causa delle difficoltà di Sud America e Caraibi. L’Africa, invece, ha avuto nel corso del primo semestre una crescita del 4% sostenuta dalla ripresa dei flussi turistici nel Nord Africa, una situazione che probabilmente vedrà un peggioramento nel secondo semestre a causa delle tensioni in Egitto. Stesso discorso per l’area del Medio Oriente, che dopo due anni difficili ha avuto nel primo semestre un rimbalzo del +13% che probabilmente dovrà essere rivisto nel secondo semestre.

Guardando ai Paesi di partenza dei turisti internazionali, si scopre che le economie emergenti continuano a guidare la crescita globale, nei paesi economicamente avanzati come negli altri. Nel primo semestre, Cina (+31%) e Russia (+22%) hanno trainato la crescita della spesa per i viaggi all’estero, attestandosi tra i primi dieci Stati al mondo. Fuori dalla top ten, il Brasile ha avuto un incremento del 15%.

Più modesto il contributo portato dai mercati tradizionali. Canada (+3%) e Francia (+2%) hanno guidato il gruppo, seguiti dai discreti risultati di Stati Uniti, Germania e Regno Unito, mentre alcuni dati negativi provengono da Giappone, Australia e, purtroppo per noi, Italia.

 

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