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La bellezza nascosta dei monasteri del XVII secolo e degli affreschi bizantini, i pascoli e le montagne uniti all'esuberanza di una capitale del divertimento e dello stile, Belgrado.

Un giornalista del Mirror nel corso del suo viaggio in Serbia racconta un paese che per anni ha sottovalutato le proprie ricchezze, ma che ora è una destinazione formata al turismo, sia a Belgrado che tra le sue campagne, i parchi nazionali, le montagne dove si notano segni di un grande risveglio che abbraccia i tesori culturali e la simpatia della sua gente.

Il viaggio parte dal monastero di Pustinja, costruito nel 1622 sulle rovine di una costruzione dell'XI secolo, tipico esempio dei tanti siti UNESCO del paese, a lungo nascosti al turismo occidentale. Nel corso di un'escursione rafting sulla Drina, si nota una casa dei pescatori costruita su una roccia nel mezzo del fiume, la tipica attrazione di cui i serbi vanno molto orgogliosi. Ma quello che resta nel cuore di chi viaggia in Serbia, è ciò che i serbi danno per scontato. Come i pascoli, rigogliosamente verdi interrotti dalle fattorie, attraverso i quali si raggiunge il Tara National Park, un bosco buio e denso di pini, casa di orsi bruni dove scorrono ruscelli e fiumi. Una sorta di contea tolkeniana nel cuore del paese. Dopo una giornata a Drvengrad, dove Kusturica ha costruito il suo villaggio, si raggiunge il monte Zlatibor, d'inverno località dello sci, d'estate pista di riders in Bmx.

Parole dolci anche per la cucina tradizionale, ricca di pesce e carni grigliate, soprattutto per i cevapcici, piatto di carne tritata. E ovviamente la Rakija, il brandy alla prugna che ucciderebbe anche un elefante. Ma per testare la propria reale resistenza, bisogna passare una notte tra la via bohemiene Skardalija e gli splavovi di Belgrado, le zattere trasformate in bar, discoteche, ristoranti.

 

"Belgrade Buildings, many of them decaying through years of neglect, have a rustic charm, but in among them reside some of the more chic and modern bars, restaurants, nightclubs and clothing stores in Europe" continua a leggere sul Mirror

 

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