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Una guida insolita propone itinerari urbani con tappe alle opere d’architettura a cui hanno contribuito le donne. C’è anche Torino, con un percorso davvero sorprendente

MoMoWo – Women’s creativity since the Modern Movement è un progetto europeo co-finanziato dal Programma Creative Europe. Ne è capofila il Politecnico di Torino e coinvolge 6 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Paesi Bassi). Il progetto si propone di mettere in luce e promuovere l’importante patrimonio culturale europeo creato da donne che lavorano nelle professioni del design e che fino ad oggi non è stato riconosciuto dalla storiografia consolidata. Allo stesso tempo, si propone di promuovere e incrementare il valore delle opere e dei risultati delle attuali generazioni di donne professioniste per dare forza al lavoro di future donne creative. Non si tratta di una semplice indagine storica, il progetto mira anche a capire il motivo per cui il genere femminile trova ancora difficoltà a raggiungere il successo in questa particolare branca del mercato del lavoro.

MoMoWo svolge attività divulgative, conferenze, workshop, una mostra itinerante, Open days l’8 marzo di ogni anno in ciascun Paese, International photo competition, International design competition (per i gadget di progetto). Attraverso la costruzione di un database che raccoglie questa parte di storia moderna, intende stabilire una rete di know-how e competenze internazionali, allo scopo di suscitare nuove vocazioni femminili.
Terminerà a novembre del 2018 e proprio in questi giorni festeggia la metà del suo percorso con la distribuzione di una guida piuttosto interessante, la Women Architecture & Design Itineraries across Europe, di cui è stato wp leader SiTI – Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione. Si tratta di una sorta di guida turistico-culturale in inglese che contiene gli itinerari tematici in ciascun Paese partner. Torino include 3 itinerari che mettono in luce 21 architetture e realizzazioni di donne architetto, ingegnere e designer. Le altre destinazioni sono tre città, Parigi, Barcellona, Lisbona e due paesi, Olanda e Slovenia.
Dagli itinerari torinesi (la mappa di Google a questo link) emergono cose interessanti. Il primo percorso riguarda la città raccolta attorno alle mura romane e prevede il Teatro Gobetti, il Museo Civico di Palazzo Madama, gli appartamenti della Casa del Senato, la residenza universitaria di via Cappel Verde, Palazzo Lascaris, piazzale Valdo Fusi, la sala multifunzionale Infernotti dell’ospedale San Giovanni vecchio, il Museo Nazionale della Montagna.
Il secondo percorso si snoda dalle periferie alla collina dominante la città e comprende il centro multifunzionale Parco Dora, il Cortile del Maglio, l’ex Arsenale, l’installazione artistica di Marcella Tisi “Principio – Cosmo e ...lunare” all’interno del Campus Luigi Einaudi, l’Azimut Club di via Modena, il Planetarium Infini.to a Pino Torinese.
Infine il terzo affascinante percorso delinea la nuova identità urbana di Torino attraverso il mutato paesaggio industriale: l’impianto di integrazione e riserva Iren di corso Ferrucci, la palestra d’arrampicata di via Braccini, il complesso parrocchiale Santa Teresa del Bambin Gesù, lo spazio di co-working e Office Lab Toolbox, il residence Du Parc di corso D’Azeglio, l’AC Hotel di via Bisalta, Eataly, il nuovo Palavela di via Ventimiglia a cui pose mano Gae Aulenti, le Fonderie Limone a Moncalieri.
Filo conduttore di queste opere è il fondamentale e in alcuni casi preponderante apporto della creatività femminile. A Torino la guida sarà distribuita attraverso gli infopoint di Turismo Torino.

 

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