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Le nuove corriere sono più comode di una first class e servono più diffusamente i territori  

Chi ha viaggiato tra le Ande cilene e Foz do Iguaçu, tra Cabo Polonio e San Paolo, o all'altro capo del mondo, in India, sa che i bus sono una grande carrozza lussuosa in cui godersi i viaggi in una cuccia che neanche in First class su un airbus: proiezioni non stop di film di Bollywood e soap-opera latine, musica e connessione Wi-Fi, cibo e cuccette grosse come letti permettono di attraversare migliaia di chilometri in totale comfort. Ma chi pensa che il bus sia una prerogativa di Paesi in via di sviluppo con una natura troppo selvaggia e una rete ferroviaria ancora poco sviluppata, si sbaglia di grosso. Anche da noi, dove nell'immaginario diffuso il bus è sinonimo della vecchia corriera, nonostante gli ingenti investimenti in reti ferroviarie e in aeroporti, il viaggio in pullman è tornato in auge, in Italia e in Europa.

 

I numeri sono impietosi: sono settanta milioni i cittadini dell'Unione Europea che utilizzano il bus come primo mezzo di viaggio, il 7,9% della popolazione totale contro il 6,3% che sceglie il treno. Tra gli italiani ogni anno 7 milioni di persone viaggiano in bus, dato in crescita del 10-15%. Ma quali sono i fattori che portano i passeggeri a preferire i più lenti bus agli aerei e ai vagoni dell'alta velocità ? Il vano bagagli fa gola a molti. Sui bus infatti, è possibile traslocare una casa senza dover pagare alcuna tassa extra, al contrario dell'aereo dove la stiva è molto limitata e cara. Secondo fattore, il prezzo degli biglietti: i costi medi in Italia sono di 20 € per i viaggi da 60 km e di 60 € per i viaggi da mille km. Ma soprattutto a contare, in Italia, è la relazione tra i servizi e il territorio, la percentuale di popolazione servita nel confronto tra bus e treni: il 37% della popolazione infatti è servita direttamente con i bus contro il 30% di persone servite dal treno, il 29% contro il 22% della popolazione è servita da servizi verso i Comuni limitrofi, il 48 % della popolazione non è servito dal treno contro il 34% che non è servito dal bus.


In Italia e in Europa è quindi in corso una rivincita del pullman, come ha raccontato Irene Maria Scalise su La Repubblica:"Il caso più clamoroso è quello della Germania dove, dopo l'apertura del mercato delle licenze nel 2013, la crescita dei passeggeri in dodici mesi è stata del 125%. Roba da far tremare la Deutsche Bahn, le Ferrovie tedesche. Mentre in Francia la SNCF, la compagnia ferroviaria, si è addirittura lanciata nel nuovo business".Continua a leggere su Repubblica.it

 

 

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(fonte immagine)

 

 

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