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Stop all'assurda distinzione tra valorizzazione e tutela, impegno per un vero turismo d'eccellenza: sono questi i concetti chiave espressi dal ministro di Cultura e Turismo nella presentazione della riforma MiBACT

 

"La riforma del Mibact – ha commentato Dario Franceschini – è un cambiamento profondo, in linea con le importanti riforme che gli italiani si aspettano da questo Governo. Una importante e necessaria riorganizzazione che supera la contrapposizione ideologica tra tutela e valorizzazione e permette di investire nel settore della cultura e del turismo come fattore trainante della ripresa economica del paese".
Sulla contrapposizione tutta italiana tra valorizzazione e tutela, il ministro ha spiegato: "Per troppo tempo si è immaginato che valorizzare un bene culturale facendolo diventare luogo di attrazione turistica o di investimenti fosse un modo per dissacrare la tutela"; un punto di vista da superare, e su cui Franceschini promette: "Noi dobbiamo investire sul turismo e siamo tutti d'accordo, abbiamo potenzialità enormi dato che l'Italia è il primo Paese come desiderio di viaggio. Ma abbiamo discusso troppo poco sia tra addetti ai lavori, che nel dibattito politico, su che tipo di sviluppo turistico vogliamo".
Ed ecco la dichiarazione d'intenti, con Franceschini che indica il percorso da seguire per un turismo adatto e funzionale all'Italia: "L'Italia deve puntare a un turismo di eccellenza, sostenibile, di qualità, non a un turismo mordi e fuggi, che non spende". "Venezia" è l'esempio addotto dal ministro "è la prova di ciò che potrebbe essere e di ciò che è, con tutti i turisti in fila, che scendono magari da una nave, vanno da Piazzale Roma a San Marco e tornano indietro. Non consumano, non vedono, non apprezzano la bellezza di Venezia. Lavorare sulla tutela del paesaggio e centri storici e borghi, città d'arte è il modo per attrarre turismo di qualità".
Anche nel settore alberghiero, ha aggiunto Franceschini, l'Italia si trova davanti a un bivio: "Vogliamo che costruiscano in Italia gli stessi identici alberghi di Tokyo, New York e Singapore, le catene internazionali o gli diamo la possibilità di investire negli hotel diffusi. Puntare su un paese per viaggiatori e non per turisti di massa non è una scelta di nicchia. Nel mondo globale è una scelta che porterà a grandi numeri. Quindi, a maggior ragione, tutela dei beni culturali, paesaggio, beni artistici, architettonici e archeologici sono la chiave per rendere attraente il nostro Paese".
La riforma del MiBACT, comunica quindi una nota ufficiale, "rivoluziona" il modello organizzativo dei beni culturali italiani. L'amministrazione viene resa più snella, efficiente e economica attraverso l'ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica; l'integrazione definitiva tra cultura e turismo; la valorizzazione dei musei italiani (20 musei e siti archeologici di interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati con procedure pubbliche); il rilancio delle politiche di innovazione e formazione; la valorizzazione delle arti contemporanee; la revisione delle linee di comando tra centro e periferia (semplificazione delle procedure per ridurre i contenziosi) ed il taglio delle figure dirigenziali (37 dirigenti in meno).

 

Sintesi della riforma dal sito del MiBACT
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Turismo, per Franceschini bisogna "rifondare tutta la struttura"

 

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