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Il settore turistico asiatico cresce a ritmi superiori a quelli registrati a livello globale. Entro dieci anni potrebbero crearsi 47 milioni di posti di lavoro, ma le incertezze legate agli sviluppi futuri non mancano

 

In Asia il turismo cresce a ritmi vertiginosi, anche più dell’economia della regione: i dati presentati nel primo Asia Summit del World Travel and Tourism Council confermano che la crescita del turismo asiatico proseguirà nei prossimi anni, anche grazie al fatto che la classe media dovrebbe triplicare entro il 2020, toccando quota 1,7 miliardi di persone. Il volume d’affari nel settore turistico dovrebbe crescere del 6% all’anno fino al 2023, contribuendo alla creazione di 47 milioni di nuovi posti di lavoro, mentre a livello mondiale la crescita attesa del turismo è del 4,4% all’anno.

Come spiega il portale “L’Agenzia di Viaggi”, il turismo rispecchia le tendenze economiche globali, spostando così “il potere a Oriente”. Tuttavia, i fattori di incertezza non mancano neanche nel turismo. La tecnologia, per esempio, potrebbe ridurre i nuovi posti di lavoro da 47 a 23 milioni, mentre sul versante opposto la crescita potrebbe essere frenata dalla mancanza di personale specializzato, come piloti e ingegneri. Vi è poi il rischio legato all’impatto tra culture diverse avviato in tempi molto brevi, e anche l’incertezza relativa ai progressi infrastrutturali fondamentali per sostenere la crescita economica e turistica. Ma quel che è (quasi) certo è che l’economia e il turismo in Asia sono destinati a crescere a ritmi sostenuti, almeno per qualche anno.

I dati presentati da analisti e uomini di vertice del turismo nel primo Asia Summit del World Travel and Tourism Council confermano che la crescita del turismo asiatico, già più rapida di quella dell’economia nella regione, proseguirà nei prossimi anni a ritmi che relatori e media definiscono “stupefacenti”: la classe media asiatica dovrebbe triplicare entro il 2020 fino a 1,7 miliardi di persone, e il volume di business del turismo si annuncia in progresso di un 6% l’anno per i prossimi 10 – creando 47 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2023 – contro un progresso del 4,4% dell’industria turistica globale.

Nella sola Corea del Sud, come ha riportato aprendo il Summit a Seoul il primo ministro Jung Hong-won, gli arrivi saranno circa 16 milioni nel 2017, dai poco più di 11 milioni l’anno scorso.

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